Se dovessi scrivere cosa hanno rappresentato per me i
Limbonic Art, rischierei di essere prolisso e di travalicare il confine tra semplice e imparziale scribacchino di musica metal e appassionato della stessa.
Vi basti sapere che, a mio giudizio, il gruppo di Sandefjord, è, insieme con gli Emperor, la massima espressione di quello che oggi definiamo symphonic black metal e se il genere, ancora oggi, riscuote successo e fa proseliti, lo dobbiamo anche a loro.
Dopo una serie di capolavori irraggiungibili rilasciati negli anni '90, i
Limbonic Art si scioglievano nel 2003 salvo poi tornare 3 anni dopo con il bellissimo "Legacy of Evil" e sprofondare, nuovamente, nelle tenebre fino al 2010 quando
Vidar Jensen, in arte
Daemon, separatosi dallo storico compagno Morfeus, dava alle stampe l'ottimo "Phantasmagoria" trasformando, di fatto, il gruppo in una one man band.
Da quel momento, ancora una volta, assoluto silenzio.
Nessuna notizia da nessuna parte.
Nel 2017, dal nulla, un sito web e, soprattutto, un nuovo album.
"Spectre Abysm", questo il titolo, rompe, dunque, il silenzio di sette anni e lo fa alla
Limbonic Art.
Lo fa, cioè, con un suono violentissimo, con le caratteristiche atmosfere a metà tra lo spazio infinito e la morte, con la classica batteria elettronica che viaggia impazzita, con una manciata di riff e di stacchi ritmici come solo i grandi sanno fare e con la consueta, inarrivabile, voce di
Daemon che, nonostante il passare degli anni, resta ancora tra le migliori mai ascoltate in ambito estremo.
Un capolavoro?
Un disco innovativo?
Niente di tutto questo.
"Spectre Abysm" è, semplicemente, un album dei
Limbonic Art: lo riconoscereste tra mille altri appartenenti al genere perchè solo i
Limbonic Art avrebbero potuto comporlo e suonarlo. Nessun altro e non, di certo, in questa maniera.
Sarebbe, a mio modo di vedere, fuori luogo paragonare questo lavoro ai dischi storici: tempi diversi, mercato diverso, probabilmente attitudine diversa e anche pubblico diverso.
Nonostante questo, nonostante, lo avrete capito, non siamo ai livelli di quello che il gruppo ha fatto nel passato,
"Spectre Abysm" è un grande lavoro sia perché dannatamente personale, sia perchè il talento compositivo, nonostante la durissima assenza di
Morfeus, resta ben sopra la media, sia, soprattutto, perché i sette brani qui contenuti sono inni di vuoto e nero assoluto in cui la glaciale inumanità del black metal si fonde con spaventosi inserti sinfonici, comunque molto meno presenti degli esordi, in un connubio perfetto messo al servizio del cosmo, della morte e, ovviamente, dell'oscurità per un viaggio verso l'infinito che solo i
Limbonic Art sanno descrivere con questa maestria.
Di quello che animava la scena norvegese degli anni '90 è rimasto ben poco: qualcuno non c'è più, qualcuno è diventato un pagliaccio, qualcuno ha rinnegato tutto, qualcun altro ha altri interessi.
I
Limbonic Art no.
Loro sono ancora un
vero gruppo black metal.
Già solo per questo meritano il vostro rispetto ed il vostro supporto.
Bentornato Daemon.