Sgombriamo subito il campo da qualsiasi tipo di dubbio.
Siamo di fronte ad una trovata commerciale ?
Certamente!
Se ne poteva fare a meno?
Forse si
C'era proprio bisogno di un album con le cover degli Helloween del periodo di
Roland Grapow?
Se proprio qualcuno doveva farlo, meglio lui che qualsiasi altra cover band!
E’ un bel disco?
Assolutamente si!
Ovviamente resterà sempre il più che legittimo dubbio, che il buon
Roland abbia deciso di tirar fuori dal cilindro un album di cover delle 'Zucche, per il fatto di essere l’escluso di lusso dal
Pupmkin Reunion Tour.
E diciamoci la verità,
Roland non avrebbe neanche poi tutti i torti ad essere … per usare un eufemismo, “risentito” della scelta di
Weikath e compagni.
“The idea for this project was born more than three years ago. I’m proud of the songs, but these days I’d do certain things a bit different. So it was an easy decision to re-record them with Masterplan now.”
Poniamo il caso che quanto detto da
Roland Grapow sia vero, che l’idea di realizzare questo particolare album, sia vecchia di tre anni, sicuramente la scelta di pubblicarlo a ridosso del tour degli Helloween è curiosa, certamente si tratta di una buona trovata commerciale, per la serie: “batti il ferro finché è caldo”
Ricordiamo per onor del vero che anche
Michael Kiske in passato si era cimentato in qualcosa di simile, in quel caso riproponendo brani dei “suoi” Helloween in chiave acustica, e tutto sommato quel lavoro aveva degli spunti davvero interessanti
“Our new versions of the songs are heavier definitely, It would have been pointless to just reproduce the tracks exactly as they were back then. But I feel that with our new take on it, the different vocals and overall more rough attitude, “PumpKings” could be an interesting thing for both Masterplan- and Helloween fans. However, it was great fun to revisit this very important phase of my career – like meeting old friends.”
Come detto da
Roland Grapow, questo album propone effettivamente delle versioni più “heavy” di quei brani, del resto leggendo la tracklist, salta subito all’occhio che per la maggior parte si tratta di brani tratti da album che all’epoca hanno suscitato non poche perplessità ai fans delle ‘Zucche, proprio per il loro sound più “soft”.
In modo particolare
Roland ripercorre la sua carriera negli Helloween, pescando brani da
"Pink Bupples Go Ape",
"Chameleon",
"Master Of The Rings",
"The Time Of The Oath" e
"The Dark Ride", dunque l’unico album che resta fuori dai giochi è
"Better Than Raw" in cui il contributo alla stesura dei brani da parte del chitarrista è stato pressoché nullo se consideriamo la sola
"Don't Spit On My Mind"
Oggettivamente i brani che hanno suscitato maggiore curiosità sono quelli tratti dagli ultimi due album che vedeva ancora
Michael Kiske alla voce, le versioni di
“The Chance”,
“Someone’s Crying” e
“Mankind” riviste da
Rick Altzi, nel complesso non sono niente male, c’è da dire che il
“Pink Bubbles Go Ape Album” seppur criticato (del resto dopo i due Keepers era impossibile reggere il confronto) conteneva comunque ottimi pezzi.
Impresa più ardua certamente è il confronto con
“Step Out Of Hell” e
“Music” entrambe provenienti da
“Chameleon” vero album della discordia delle ‘Zucche di Amburgo, da cui Roland ha deciso stranamente di escludere
“Crazy Cat” probabilmente il brano più “hard” di quel capitolo.
Proseguendo troviamo tre canzoni tratta dal bellissimo e per certi versi importantissimo
“Master of the Rings”, un solo pezzo proveniente da
“The Time of the Oath” e per finire
“Escalation 666” e
“The Dark Ride” tratti dall’omonimo album.
Tirando le somme, al termine delle 11 tracce di
"PumpKings", l’ascoltatore potrebbe reagire in due modi:
1) con scetticismo e una serie di pregiudizi di cui i “puristi” non possono fare a meno, criticando al punto di denigrare il lavoro a priori.
2) con la curiosità di ascoltare dei pezzi degli Helloween rivistati in una chiave diversa, seppur la sostanza non cambi poi tanto.
Alla fine si tratta di un album onesto, che si attesta ben oltre la sufficienza, non una raccolta, ma 11 brani ri-registrati dalla band di
Roland Grapow autore dei suddetti, ai tempi della sua militanza tra le fila delle Zucche di Amburgo durata ben nove anni.
Due parole vanno spese anche per il bellissimo artwork di
"PumpKings", in cui oltre alle tante 'Zucche che circondano un forziere da cui fanno capolino altre 'Zucche, che a differenza delle prime, brillano di una luce d’orata, sullo sfondo troviamo anche riferimenti al Keeper of the Seven Keys.
Infine la release del full-lenght sarà rilasciata sia in digipack che in vinile, ovviamente arancione!