Pariti come black metal band, i catalani
Foscor si sono evoluti, o involuti fate voi, verso qualcosa di diverso.
"Les Irreals Visons", quinto lavoro del gruppo, è, al momento, l'ultima tappa di questo processo evolutivo che, iniziato con il terzo album "Groans to the Guilty", ha condotto i Nostri ad esprimersi attraverso un ibrido di dark, post, progressive, doom metal sulla scia di band come Falloch, Alcest o Katatonia, attraverso, dunque, una forma musicale che alle ruvidità dell'estremo, comunque presenti, preferisce l'aspetto emozionale ed atmosferico che, in ogni caso, ha sempre caratterizzato il lavoro degli spagnoli sin dagli esordi.
Il nuovo album rinuncia completamente al black metal, sebbene in un brano come
"De Marges I Matinades" torni lo scream e sebbene alcune partiture denotino il passato violento, e si concentra nel creare sensazioni e paesaggi delicati (sia con gli intrecci molto "post" delle sei corde che con le vocals pulite) ottimamente rappresentati dalla splendida cover di un album che, di certo, non ha paura di osare e di spingersi in territori quasi sfumati e certo eleganti (a volte mi è sembrato di ascoltare gli Janvs più melodici) così lontani dal metallo nero nonostante, vorrei sottolinearlo, il gruppo riesca ugualmente a risultare oscuro, in omaggio al suo monicker che vuol dire proprio oscurità, e potente soprattutto grazie all'estro di un batterista decisamente sopra la media per tecnica e gusto.
Occorre sottolineare che l'intensità emotiva tipica dei gruppi che ho citato in precedenza non viene raggiunta da
"Les Irreals Visons", tuttavia l'album, a mio parere, è un buonissimo trampolino di lancio proprio verso quei vertici emozionali che tali artisti sono riusciti a toccare nei loro lavori, a testimonianza del fatto che i
Foscor sono dotati del giusto approccio alla materia e dell'adeguato gusto musicale che potrebbe portarli, in futuro, a scrivere musica ancora più profonda di quella qui contenuta, fermo restando che su
"Les Irreals Visons" di profondità, melodia ed emozione, comunque, ne troverete in grande quantità.
Di certo non un lavoro innovativo e nemmeno scevro di imperfezioni, ma, con altrettanta sicurezza, un lavoro passionale e semplicemente "bello" che, sono sicuro, saprà fare breccia nei cuori dei più sognatori tra di voi.
Adesso, dopo aver cercato di farvi capire con le parole cosa possa essere la musica dei
Foscor, torno ad ascoltare un album che, sono sicuro, girerà nel mio lettore quando sarò alla ricerca della preziosa solitudine di cui, spesso, si ha bisogno.
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