Nel 2010 questi signori mi fulminarono.
A distanza siderale, 15 anni o 17 se consideriamo il loro secondo album "
Bitterness" come ultimo episodio death metal dei nostri, i
Desultory tornarono con un disco pazzesco, fenomenale, che non solo ha retto la prova del tempo ma che fa parte dei miei ascolti pressochè settimanali, sancendo quel "
Counting Our Scars" come uno dei migliori dischi di death svedese degli ultimi lustri.
Nuovamente come un fulmine a ciel sereno, ecco di nuovo su
Pulverised Records il nuovo album dei Desultory, ancora una volta dopo un lungo silenzio durato stavolta sei anni.
E questo "
Through Aching Aeons" non è l'ultimo album solo perchè è uscito adesso:
"Through Aching Aeons" will be DESULTORY's last ever studio effort.
Questa sentenza minacciosa appare in calce alle note informative diffuse insieme al disco. Nessuna spiegazione, nessuna motivazione, nulla di nulla.
Praticamente "Through Aching Aeons" è il disco del congedo dei Desultory dal mondo della musica.
A conti fatti, non diciamo che sarebbe stato meglio chiudere con un album fenomenale come "Counting Our Scars" ma di certo pur restando ferma la qualità di questo disco tra i due lavori il paragone è improponibile.
Non solo la qualità non è assimilabile nel suo complesso (poichè, lo vedremo più avanti, ci sono degli episodi isolati assolutamente entusiasmanti) ma anche le sonorità sono diverse, i Desultory si sono leggermente staccati - sin dalla produzione molto più attuale - da quel swedish death metal con assoli epico/malinconici che li hanno da sempre contraddistinti ed anche il growl rispetto al passato è molto più corposo e ruvido, meno straziato ed urlato rispetto a come è sempre stato e sinceramente fatichiamo a capire il perchè di questi cambiamenti, peraltro proprio nel disco che a conti fatti è il loro epitaffio.
Ok, questo è appurato ma non può certo bastare per bollare un disco di gran valore.
Come detto "Through Aching Aeons" non bissa lo straordinario livello qualitativo dell'episodio precedente, ma presenta comunque dei brani di livello superiore in cui la chitarra di
Håkan Morberg fa sognare e regala momenti di pura estasi, come nelle centrali "
In This Embrace", uno dei pezzi migliori, e la seguente "
Beneath the Bleeding Sky", con il ritorno di quella malinconia che i Desultory hanno sempre infuso nella loro musica, tramite un finale struggente che sembra prepararci all'accomiatamento conclusivo.
E così, man mano che si avanza nell'ascolto, si percepisce una strana sensazione di rassegnazione, di mestizia, all'inizio accennata qua e là in qualche passaggio, ed infine liberata in tutto il suo sconforto nel brano conclusivo "
Our Departure".
Già l'assolo che a metà brano cesella la strofa "
By these lies THE PAST SHALL RISE" ci mette a dura prova, per poi annientarci totalmente nel break finale rallentato, in cui finalmente realizziamo che non potremo più ascoltare le meraviglie dei Desultory, uno dei gruppi più meravigliosi e sfortunati dell'ondata svedese death metal.
I fall with you
Our trace will fade
Depart with your
Our trace will fade
Salutiamo con le lacrime agli occhi i Desultory, consci della fortuna che abbiamo avuto per aver percorso insieme a loro 25 anni della musica più bella che esista e ringraziandoli per avercene fatto dono.