Si possono mischiare un po' di Carcass con i Maiden, i Judas e rimanere credibili sfornando in disco di buon livello? Pare proprio di sì, ascoltando il debut degli iberici
Thyrant (non Tyrant, occhio!) che con questo "
What We Left Behind" ci ricordano come il Death Metal possa essere un genere più duttile di quello che si pensi.
Abbiamo nelle 8 tracce le sfuriate ed il growling tipicamente death unito a massicce dosi di classic metal e ad intrecci chitarristici di scuola maideniana, il tutto sorretto da una produzione buona che mette nel giusto risalto tutti gli strumenti.
Il songwriting risulta fresco e per niente appesantito dall'infarcitura death che non è mai strabordante riducendosi, oltre al cantato, ad alcune furiose accelerazioni e ad alcuni riff di chitarra ("
Hard Boiling" e la lunga, articolata, marziale "
Carving The Throne"). Come accennavo, i rimandi al metal classico sono molteplici ("
Endless Hunt" e "
Damned At Midnight" dai massicci intrecci chitarristici e dalle linee di basso cavalcanti stile Steve Harris) e "
E. O. S" dal riffama stoppato alla Judas Priest e dalle twin - guitars dominanti, ma è nell'iniziativa, devastante "
Bury Me" che troviamo la summa del Thyrant-style, vale a dire ritmi serrati, rallentamenti ed accelerazioni e muro di suono imponente.
Insomma il gruppo spagnolo è riuscito a svecchiare un po' il genere, e scusate se è poco, ed il loro è un debut di sicuro interesse
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