Per provare empatia come in trincea, come all'ultimo concerto di vasco, come
all'Ozora
E simpatia verso Laura Dekker, le minoranze etc
Raw Rock Fury insegna (per sottrazione) che occorre esserci radicalmente.
Come i farmaci, impedisce alle malattie di propagare pienamente ed indisturbate, ma non limita nè evoca la potenza umana di risolvere le disfunzionalità attraverso le azioni arbitrarie e la creatività.
Raw Rock aggira, come un sapone lo "sporco", isola e cattura in musica, un pugno di roccia caduca, senza crearne alcunchè.
Come una siepe in un mare di ville private, pone limiti alle "bellezze" senza riuscire ad esser bello di per sé.
L'edizione Live che risulta dagli EV non raggiunge livelli di bontà, sebbene gli EV, portatori di rock leggero dal punto di vista autoriale, siano ammalianti da atri pdv.
Qui toppano. I motivi sono: ridondanza e ridondanza E il piattone produttivo te.x-me.x riscaldato al sole.
Uscire dalla mediocrità è un percorso "per pochi" nonostante ˈfʁiːdʁɪç ˈvɪlhɛlm ˈniːʦʃə'
ci sia morto per renderlo (più) accesibile. Anzi auspicabile. Praticabile. Necessario.
Solidale alle secrezioni mentali dell'immenso pensatore relegherei Raw...
alla massa, al blob.
Vele al Vento
Poppe a...
PS ---> bellissimi i risentitissimi ultimi minuti!
.
.
.
dai....tranquilli ho sbagliato la recensione. Capita!
Le spume da Duna Jam, la produzione digitale, compatta, americana esalta
le trame e fa diventare il prodotto un caposaldo del mezzogiorno di woodstock
I fiati rovinano come un frana in un canyon, deflagrando dal solito paesaggio di suoni.
Gli effetti e le mani, i sofwares e le folle sono bloccati nella scaletta come
barriere architettoniche in arcologie "nostrane".
Per tanti.
Per coloro che non si stancano di esotismi posticci.
Per gli intrappolati nei tempi...
Per tutt* g*li altr* c'è Kapuściński
Voto medio: 26,05 / 35 esimi
Apice intorno al minuto sedici-diciassette
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?