I gatti provenienti dallo spazio sono tornati a due anni di distanza dal precedente "
Too Many Gods" ed è un comeback coi fiocchi!
Il loro sound è magico, ammaliante e coniuga perfettamente i gloriosi 70'/80' (Queen, Elo, Sweet, ) con l'Hard Rock AOR moderno.
L'impronta musicale è inconfondibile, con grandi chorus che si stampano in mente sin dal primo ascolto, melodie coinvolgenti, prova strumentale praticamente perfetta e produzione da urlo, pomposa ed incisiva allo stesso tempo.
La sezione ritmica è precisa e riesce a sostenere sia le melodie piu' easy che quelle piu' sostenute, sulle quali si erge un tappeto di key e synth che vanno all'unisono col suono delle chitarre, ora dolce ora piu' duro (sebbene il termine "duro" vada qui inteso in modo molto relativo).
Il brano di apertura "
Jupiter Calling" inizia con un intro di keys da brividi che subito mette in chiaro le cose: i gatti sono tornati per deliziare le ns orecchie assetate di buona Musica, con la M maiuscola! Il classico tappeto di tastiere sulle quali si erge la voce pulita di Paul Manzi ed un refrain irresistibile sono il biglietto da visita che apre questo "
Scarecrow", che prosegue con brani tutti di altissimo livello.
Non è mia intenzione peraltro fare un "
track by track" della release in quanto sarebbe riduttiva rispetto all'insieme che è il vero punto di forza del lavoro. I
Cats In Space sono un'ensemble formata da musicisti formidabili, con illustri collaborazioni alle spalle, che hanno deciso per nostra somma gioia, di ricreare un suono vintage e moderno che ricorda i Queen piu' rock ("
Broken Wings" dal finale in crescendo con una ruvida chitarra, solos formidabili e pathos a mille) o piu' kitsch ("
Mad Hatter's Tea Party" ), gli Elo e ancora i Queen pìù pimpanti e sbarazzini ( "
September Rain", "
Felix And The Golden Sun"), che altrove sa creare songs dal groove irresistibile ("
Clown In Your Nightmare") o rock anthems dal sapore settantiano alla Elton John di Pinball Wizard ( "
Time Bomb").
"Scarecrow" mette d'accordo tutti, sia quelli che sostengono l'impossibilità nel panorama attuale di trovare "novità interessanti", sia quelli che sostengono che "il Rock è morto" ... il Rock non è morto, il Rock sopravvive a se stesso e si evolve, prova ne sono questi gatti spaziali che con la loro musica rielaborano in modo intelligente, personale ed efficace quanto già scritto da altri e sono in grado di stupire anche il più scaltro degli ascoltatori.
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