La vita ci insegna che non esiste solamente il bianco ed il nero.
In mezzo ci sono innumerevoli sfumature di grigio, dal più chiaro al più scuro, e tutto ciò si riflette in ogni campo, incluso quello del nostro caro vecchio immarcescibile heavy metal.
Non ci sono solo fenomeni o brocchi totali, come nel calcio anche nella musica, e tra queste due categorie totalmente abusate in positivo o in negativo ci sono i belgi
FireForce, al loro terzo disco in sette anni, il secondo per la storica
Limb Records.
Non ci si schioda nè dalla direzione musicale, fatta di un roccioso classic HM più che di un power erroneamente citato nella biografia, nè ahime da una qualità non eccelsa che da sempre contraddistingue il songwriting dei nostri: pezzi scritti con lo stampino che ricalcano tutti i clicheè del genere, che brutti non sono ma nemmeno esaltano, che al termine dei tre quarti d'ora dedicati all'ascolto del disco non riescono a lasciare praticamente nulla, eppure quando li senti magari il piedino lo sbatti ma insomma a parte questo nulla che valga la pena per davvero.
Poi magari i FireForce li vedi in un locale, si sanno muovere, sanno coinvolgere, e tu con una birra sottopalco magari ti lasci anche conquistare e ti sembrano superfighi, ma in realtà poi quando metti su il cd non ti fanno ne' caldo ne' freddo. Insomma, non si è solo Cristiano Ronaldo o Gianluca Grazioli, il calcio è fatto anche di Centofanti o De Ascentiis e sebbene questi ultimi non passeranno mai alla storia la loro onesta carriera in Serie A l'hanno raggiunta.
Idem per i FireForce, alfieri di un HM incontaminato su cui domina la voce roca e sgraziata del buon
Flype ma se non siete SUPER fissati del genere potete tranqullamente passare oltre. Onesti e nulla più.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?