Copertina 8

Info

Anno di uscita:2017
Durata:46 min.
Etichetta:Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. HAVE A GOOD TIME
  2. THE SUN TOMORROW
  3. TILL THE END
  4. YOU LIVE & YOU LEARN
  5. DON’T FADE AWAY
  6. ZHANETA
  7. RUNAWAY
  8. WASTED WORLD
  9. SHE’S A GIRL
  10. SEVEN SEAS

Line up

  • Tomás Borgogna: vocals
  • Lorenzo Foddai: guitars, backing vocals
  • Angelo Sasso : bass, backing vocals
  • Alessandro Broggi: keyboards, backing vocals
  • Riccardo Zappa: drums, percussions
  • Sven Larsson: guitar solo on “Zhaneta”
  • Davide “Dave Rox” Barbieri: backing vocals on “The Sun Tomorrow”
  • Mario Percudani: guitar solo and backing vocals on “Zhaneta”
  • Josh Zighetti: backing vocals on “Zhaneta”

Voto medio utenti

Mettiamola così … se anche questo “Airbound” fosse un prodotto mediocre, rappresenterebbe comunque un momento importante della storia del rock melodico tricolore, che da oggi si può avvalere di una nuova realtà discografica denominata Art Of Melody Music, divisione dedicata al genere del neonato network Burning Minds Music Group (istituito dal team dell’Atomic Stuff e che al suo interno raggruppa anche i già noti brand Street Symphonies e logic(il)logic, e la nuova Sneakout).
Il fatto, poi, che l’albo di debutto degli Airbound sia “anche” un dischetto favoloso, pieno di melodie pervase da autentico feeling, interpretate con assoluta partecipazione emozionale da musicisti abilissimi nel coniugare destrezza, sensibilità e cultura, non può che trasformare il tutto in una manifestazione d’inusitato entusiasmo, almeno per chi, come il sottoscritto, esalta già da un “po’” di tempo le qualità distintive dell’AOR nostrano.
Scoprire che la formazione è guidata da una “vecchia” conoscenza della fonazione modulata come Tomás Borgogna (autore con la sua band dell’ottimo “Something to lean on" e che personalmente seguo fin dai tempi del demoOutbound” …) e che all’opera hanno contribuito Sven Larsson (Street Talk, Raintimes, Room Experience), Davide "Dave Rox" Barbieri (Wheels Of Fire, Raintimes, Charming Grace, Room Experience), Mario Percudani (Hungryheart, Shining Line, Ted Poley, Axe) e Josh Zighetti (Hungryheart, Charming Grace), senza dimenticare il supporto in fase di arrangiamento di Pierpaolo "Zorro" Monti (Shining Line, Lionville, Charming Grace, Room Experience, Raintimes), dovrebbe fornire qualche rassicurazione “supplementare” al pubblico degli appassionati, magari inducendolo a quel primo ascolto che, ne sono certo, si tramuterà immediatamente in un’esperienza appassionante e fidelizzante.
Ispirati da Journey, Bon Jovi, Bad English e Street Talk, gli Airbound sfoggiano una freschezza compositiva davvero spiccata, capace di integrare la notevole classe esecutiva di cui dispongono e trasferire all’astante un’imponente forma di seduzione “adulta”, equamente suddivisa tra verve e sentimento.
L’overtureHave a good time” attrae per la sua elegiaca solarità Journey-esca, la successiva “The sun tomorrow” aggiunge un pizzico di grinta all’impasto sonico, mentre veramente “speciale” appare “Till the end”, un brano enormemente suggestivo, edificato sulla carica melodrammatica della voce di Borgogna e delle tastiere di Alessandro Broggi, su cui s’innesta il sapiente gusto cromatico delle chitarre di Lorenzo Foddai.
Il ritmo pulsante e il refrain effervescente di “You live & you learn” garantiscono un’altra bella “scossa”, l’adescante “Don’t fade away” scopre la miglior inclinazione “radiofonica” del gruppo e “Zhaneta” è semplicemente un piccolo “purosangue” di pompous-AOR, che corre libero nelle sconfinate praterie della passionalità.
Runaway” e “Wasted world”, con le loro connotazioni di hard “spaziale”, sono intriganti testimonianze di eclettismo espressivo e se “She’s a girl”, pur molto gradevole, sconta appena un vago barlume di manierismo, tocca a “Seven seas” ostentare un’irresistibile vena intimista, tra Toto e U2, in grado di consegnarci un altro indiscutibile highlight della raccolta.
Benvenuti agli Airbound e alla Art Of Melody Music, dunque, ulteriore dimostrazione del brillante stato di salute artistico di una “scena” che può ormai contare su svariate eccellenze italiane, in possesso di quella maturità artistica e professionale necessaria alla “spietata” competizione internazionale … la partita è aperta, e finalmente può essere giocata “ad armi pari” … in altre parole, una grande soddisfazione!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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