Dopo quasi dieci anni d'attività (questi svedesi hanno esordito nel 1996 con l'album "XIII"), i Tenebre sembrano aver trovato la loro collocazione ideale, lasciandosi alle spalle qualunque possible reminescenza Metal (i Tenebre sono praticamente nati dai thrasher Flegma), a favore di un sound tinto di gothic rock.
L'iniziale "Silver Flame" è il sunto dei migliori Type O Negative e Moonspell (la voce di Kalle Metz ricorda non poco quella di Fernando Ribeiro), in possesso di un appeal che i Tenebre sono in grado di ribadire per l'intera durata del disco, sfiorando (beh, talvolta andandoci ben più vicino!) The Cure, Sisters of Mercy, The Cult... ok: diciamo pure i Paradise Lost ed i Sentenced meno "metallici".
Sull'ottima "Nightmare" un altro riferimento potrebbe essere rappresentato da Nick Cave, sia per la prova vocale di Metz sia per la struttura della canzone, ovviamente il tutto rivisto sotto un'ottica metallizzata... ma poi nemmeno così tanto, anche se le chitarre sono belle spesse.
Eleganti (l'acustica "Night Reborn"), drammatici (la robusta titletrack o "Black Void Nirvana") ed accattivanti il giusto (vedi "Blue" e "Pray"), ai Tenebre sembra non mancare nulla per raccogliere onori e gloria, per lo meno sul piano musicale, dato che il pur bravo Kalle Metz non sembra certo in grado di interpretare il ruolo del "bello e dannato". Eppure con la giusta spinta promozionale potrebbero fare il colpaccio, magari puntando sia sulla cospicua presenza femminile (Jenny al basso ed Ivana alle tastiere) all'interno del gruppo, sia sull'aspetto live che, dalle foto presenti sul loro sito ufficiale, sembrerebbe devastante.
Cinico? No realista. Questo nulla toglie a "Hearts Blood" che rimane un album interessante e godibile.
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