Ci sono persone che nascono per fare una determinata cosa.
Atleti, piloti, scienziati, ballerine, ragionieri, spesso le loro qualità sono innate e basta questa lieve inclinazione in età puerile a far sì che si sviluppi una passione ed un'abilità che vada oltre ogni singolo tentativo o sforzo di tutti gli altri a cui invece questa molla da sola non è mai scattata, ed ore ed ore di allenamento, di sacrifici e di applicazione non riusciranno mai a compensare.
I
Battle Dagorath sono nati per suonare black metal.
Con una facilità impressionante ed una naturalezza figlia solamente di chi questo gelo se lo porta nell'animo, nonostante provenga dall'assolata California, ecco che prende forma la seconda parte di questo viaggio, "
II - Frozen Light of Eternal Darkness", un autentico percorso nell'oscurità, tra gelide atmosfere maligne, percorso che si è un po' staccato dalle tematiche perpetrate dai Battle Dagorath ad inizio carriera, quando il freddo ed il buio che glorificavano nei propri brani era di origine naturale, creato dalle nevi delle vette più alte ed inospitali del nostro pianeta.
Tutto questo ha cambiato forma ed originel nel primo capitolo di tale cammino, "
Dark Dragons of the Cosmos" (della durata che sfiora i 20 minuti), dove chiaramente si affrontano dimensioni spaziali anzichè silvestri od alpine (abbandonate sin dalle rispettive copertine) che pure ritornano talvolta come in "
Cast Their Ashes to the North Wind", lasciando più campo d'azione a sonorità simili ai compagni di etichetta
Darkspace o ai loro cugini quasi mai in attività
Paysage d'Hiver.
Brani lunghi, ipnotici, ripetitivi fino all'ossessione ma al contempo così eterei e leggiadri che paiono scorrere via in un battito di ciglia, emananti fluidi negativi e mistici, risultato certo delle tastiere di quel genio totale di
Vinterriket (al secolo
Christian Ziegler) ma anche del muro chitarristico innalzato da
Black Sorcerer Battle e dalle sua urla autoritarie e severe.
Come loro, autoritari e severi. Ed imprescindibili in tutto il movimento black metal.
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