Dopo qualche anno dall'ultimo lavoro in studio, Galder si prende una pausa dai Dimmu Borgir e sforna "Vermin", nuova fatica degli Old Man's Child. Ancora una volta al timone assoluto della sua creatura, Galder questa volta si occupa proprio di tutto, fatta eccezione della batteria, suonata da Reno H. Kiilerich (drummer dei Panzerchrist e session nei live show dei Dimmu Borgir). "Vermin" è il naturale proseguio di ciò che il chitarrista norvegese ha fatto sinora e non fa altro che confermare la validità del suo songwriting, del suo guitar playing e della scelta degli arrangiamenti e delle parti di tastiera. Come sempre, siamo di fronte ad una raffica di riff di chitarra ispirati e trascinanti, accompagnati da un drumming forsennato e schiacciaossa e da tastiere che vanno dall'atmosfera degli archi e dei cori, ai classici arpeggi di piano. Diciamo che non ci sono grosse sorprese in "Vermin", anzi, è proprio quello che si può aspettare da un disco degli Old Man's Child, e meno male, perchè canzoni come "The Plague of Sorrow", "The Flames of Deceit", "In Torment's Orbit" o "Twilight Damnation" sono dei veri toccasana per chi ha adorato la discografia passata della "band" norvegese. Forse l'unica novità può essere rappresentata da "Black Marvels of Death", song dalle tinte melodico-malinconiche che inserisce qualche nuovo elemento nel songwriting, e che diventa uno dei capitoli più affascinanti della tracklist. Insomma, killer riffs della miglior tradizione black/thrash, parti di batteria dal groove devastante, atmosfera e melodia si accompagnano in quello che è il nuovo lavoro di Galder...fortunatamente gli Old Man's Child sono ancora una realtà fresca e piena di idee, pur mantenendo tutto ciò che li ha resi grandi finora. Non laciatevi scappare "Vermin"!
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