Formati da musicisti attivi in diverse realtà underground del loro paese, gli spagnoli
Sheidim, dopo la realizzazione del debut album "”Shrines Of The Void” per Dark Descends Records, cambiano scuderia passando alla sempre lungimirante
I, Voidganger Records che da alle stampe
"Infamata", un EP di cinque brani, in verità quattro più intro, per meno di mezz'ora di musica durante la quale il gruppo mette in scena un violento e lugubre mix di black e death metal concepito per non fare prigionieri e terribilmente "logico" nella sua furia omicida.
Il gruppo è molto abile nel saper fondere la visione religious del metallo nero, quella di band come Funeral Mist o Ondskapt, con l'approccio più tecnico e deviato di certo death metal di nuova generazione in un connubio che getta un'ombra densa e nera su un album costantemente in bilico tra momenti "melodici", termine da prendere con le pinze, e altri devastanti e senza compromessi durante i quali le atmosfere si fanno asfissianti e la tensione cresce fino ad alti livelli di pathos.
"Infamata" è un mini album dal suono moderno, dalla produzione nitida e dalla tecnica strumentale sopra la media, ma, soprattutto, è un lavoro nero, profano ed intricato, sia nel riffing che nei costanti cambi, nelle cui spire si viene avvolti e strozzati fino a quando il buio non cali definitivamente su di noi.
Vi piace il male?
Vi piacerà
"Infamata".
Attendiamo fiduciosi, a questo punto, un album dalla durata più consistente.
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