Verge - The Process of Self-Becoming

Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2017
Durata:47 min.
Etichetta:I, Voidhanger Records

Tracklist

  1. AESTHETIC I - THE PIETY IN HATRED
  2. AESTHETIC II - THE FUTILITY OF IT ALL
  3. AESTHETIC III - THE RIDICULOUS DIFFICULTY OF ACCEPTANCE
  4. MORAL I - THE DECISION BEYOND CALCULATION
  5. MORAL II - THE PRIDE IN DESPAIR
  6. RELIGIOUS I - THE BEDROCK GIVES WAY
  7. RELIGIOUS II - GROUNDING IN THE UNGROUND

Line up

  • O.P.: vocals, pump organ
  • A.K.: lead guitars
  • K.L.: rhythm guitars
  • O.K.: bass
  • M.H.: drums

Voto medio utenti

Sebbene fuori dalle mie finestre continui a fare caldo, il terzo album dei finnici Verge ci offre un crudele assaggio di autunno spalancando le porte, e forse l'animo, sul gelo che, prima o poi, arriverà.
"The Process of Self-Becoming" è black metal.
Lo è nella sua accezione più triste, più desolata, più depressa.
Depressive black metal è, infatti, l'etichetta che di solito accompagna lavori come questo, ma, come spesso accade, una semplice definizione difficilmente può rendere il valore, la forza, di una musica che, invece, è talmente "ricca" da non poter essere incanalata all'interno di semplici parole.
In questo album, che liricamente è un concept ispirato alla teoria delle varie fasi dell'esistenza di Sören Kierkegaard, tutto è desolazione, tutto è pura crudeltà, tutto si gioca sui contrasti, come accade tra il classico freddo del metallo nero e i magnifici assolo di chitarra rock oriented, tutto è solo e soltanto vuoto.
Assoluto, informe, pauroso.
I Verge dipingono melodie senza speranza usando colori senza colore, riescono ad emozionare perché la loro musica è si "anti" ma è, anche, catarsi, è celebrazione del proprio io e disprezzo per il mondo circostante.
Difficile potersi approcciare ad un album come questo se non se ne coglie il senso profondo, se non se ne comprende lo spirito doloroso: l'amalgama musicale potrebbe risultare indigesta o, forse, senza un vero significato.
Se, al contrario, si riesce a stabilire sintonia con le urla disperate, con le vocals "pulite" così espressive (da brividi...), con i ritmi avvolgenti e le dissonanze laceranti, con le accelerazioni urticanti ed i rallentamenti raggelanti, con le intuizioni melodiche così lontane dalla banalità, allora si può cogliere la meticolosità con cui "The Process of Self-Becoming" è stato concepito e suonato e solo allora la sua immensa forza emotiva verrà fuori in tutta la sua evidenza e desolazione rivelandovi un tesoro prezioso che potrà accompagnare i momenti più tristi che, certo, dovrete affrontare nel vostro processo di auto divenire.

Album drammatico da ascoltare e riascoltare in silenzio.


Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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