Io non m’indispongo nei confronti di questi quattro incompetenti, piuttosto il mio disprezzo e la mia rabbia si dirige verso chi ha permesso ai Funebris di entrare in uno studio di registrazione senza aver prima imparato i rudimenti dei loro strumenti e della musica che avrebbero intenzione di suonare. Guarda caso l’etichetta che ha permesso alla band di venire alla luce è la pessima Last Episode, sempre più avviata sul viale del tramonto, padrona di un rooster di band che, Graveworm a parte, sta ultimamente scadendo nel ridicolo. I Funebris in questo senso risultano veramente il fiore all’occhiello, la coronazione di una valanga di pessime band che ultimamente ha infestato il mio povero stereo. Il black metal non è solo rumore, questo oramai dovrebbero averlo capito anche i muri, è anzi un genere estremamente versatile, che permette ad ogni singolo musicista di poter esprimere la propria personalità in maniera completa, e band come Mysticum, Limbonic Art ed Emperor dovrebbero averlo insegnato. Purtroppo il quartetto teutonico non sembra aver recepito questa lezione, presentandosi così sulle scene con un album ridicolo e suonato in maniera amatoriale (il batterista deve aver preso le bacchette in mano da non più di 5 minuti!), un disperato tentativo, fallito in maniera miserevole, di emulare le gesta di maestri come Immortal e Darkthrone. Non ho intenzione di sprecare altro tempo nel descrivere una band dall’attitudine risibile, la cui musica probabilmente sfigurerebbe anche se fosse presentata sotto forma di demo tape (già il formato CD risulterebbe troppo pretenzioso). Non metto in dubbio l’estrema convinzione di questi ragazzi, ma non posso far a meno di dire che “Triumph Of The Everlasting Fire” è un album ridicolo, confusionario ed immaturo… più vicino al chaos che al black metal vero e proprio.
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