Ci sono recensioni che si scrivono da sole, non sono tantissime ma ogni tanto capita di trovarsi fra le mani un lavoro in cui entri in sintonia dopo aver ascoltato i primi 10 secondi della prima canzone.
E’ questo il caso dei giapponesi
Anatomia - band attiva da oltre 15 anni ma che solo negli ultimi 6/7 ha progressivamente aumentato il ritmo delle proprie uscite eche torna a pubblicare solo oggi sulla lunga distanza – che hanno pubblicato un disco asfissiante di death/doom in pieno
Autopsy e
Coffin style (ma si possono vedere nella parti più tormentate anche le angosce tipiche del sound degli immensi newyorkesi
Winter).
Il disco è un piccolo gioiello di metallo malato dal riffing lento e abissale pregno di atmosfere sinistre e disperate (valgano come esempio la lunga suite “
Vanishment” e la seguente “
Morbid hallucination”), da ascoltare e riascoltare più volte per apprezzarne la sublime angoscia.
Che dirvi oltre? Per il sottoscritto è uno dei migliori prodotti underground
usciti nella seconda metà del 2017, “
Cranial obsession” non è però per tutti, chi vuole passare momenti spensierati è meglio volga lo sguardo altrove. Gli altri si lascino trascinare nelle acque scure e gelide.
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