Duemilatredici, Roma, concerto dei Muse all'Olimpico. Una di quelle classiche situazioni in cui non si ha idea di chi sia il gruppo spalla e poi si rimane piacevolmente stupiti. Quattro anni fa gli
Arcane Roots già erano una realtà valida, un ottimo gruppo live, di quelli che picchiano forte. Li ho colpevolmente lasciati scivolare via fino ad oggi, quando è arrivato "
Melancholia Hymns". Per chi avrà la fortuna di dedicargli del tempo, questo lavoro saprà spiazzare, accompagnando l'ascoltatore in un saliscendi molto particolare, a cavallo tra la scena Australiana portata avanti dalle produzioni alternative di Forrester Savell (Karnivool, Dead Letter Circus, Butterfly Effect) e i larghissimi spazi atmosferici di band come gli Archive o i Muse stessi.
Si inzia sulle note sognanti e delicate di "
Before Me", che lasciano poi spazio al ruvido Djent di "
Matter", il cui finale interlocutorio ci trasporta verso Indigo, uno dei pezzi più belli del lavoro, caratterizzato da una parte elettronica raffinatissima che ricorda alcune strofe degli Skyharbor.
L'up tempo "
Off The Floor" e l'epica "
Curtains" ci portano verso la seconda parte del lavoro, dove "
Solemn" riapre le danze in grande stile, confermando l'altissimo livello produttivo di Chris Coulter, che merita una menzione. "
Arp" e "
Fireflies" creano un mondo onirico dal quale è difficile sganciarsi. Dieci minuti di ipnosi sorretti da un songwriting di altissimo livello ed una maturità rara nella gestione degli arrangiamenti, in cui le tastiere di
Growes la fanno da padrone.
Il potente drumming di Wrench spicca in "
Everything", grandissimo pezzo d'impatto che ci proietta verso l'epica chiusura di uno splendido disco. "
Half The World?" è un brano che racchiude tutta la grandezza di questi musicisti, che riescono a coniugare perfettamente un sound moderno e solido con un approccio semplice e fresco, il che rende "
Melancholia Hymns" di facilissimo ascolto, pur essendo un album profondo e sfaccettato.
Se vi piace l'alternative non potete lasciarvi scappare questa perla. Alcuni passaggi vi coglieranno di sorpresa e, se avrete la fortuna di ascoltarli al momento giusto, vi emozioneranno. Io li ho persi di vista per 4 anni ed è stato un grande errore, non commettetelo anche voi.
A cura dfi Antonello Rabuffi
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