Hanno provato molte volte a convincerci che non era più “alla moda”, che era artisticamente “finito” e che non rappresentava più le fantasie e le “necessità” delle nuove generazioni di
musicofili.
E invece
Lui è sempre rimasto lì, magari un po’ defilato, per poi aspettare il momento adeguato in cui dimostrare che sudore,
alcool, muri di
Marshall, donne disinibite e disponibili sono ancora “luoghi comuni” capaci, nelle mani giuste, di diventare un’infallibile “arma di divertimento globale”.
Sto ovviamente parlando del
Rock n’ Roll, in particolare di quello più sguaiato, lascivo e “volgare”, condito da una buona dose di “cazzeggio” (come dicono a
Oxford), passato alla storia con la definizione di
sleaze hard-rock, e se volete passare piacevolmente tre quarti d’ora in compagnia di una formazione “emergente” dedita a questi suoni vi raccomando senza remore l’ascolto di questo “
Wet girls and other funny tales” dei romani
HoneyBombs, un
Cd che possiede tutte le peculiarità espressive necessarie ad appagare chi si nutre quotidianamente di Hardcore Superstar, Motley Crue, Alice Cooper e Crazy Lixx.
E non inganni l’attitudine fortemente “giocosa” della copertina e dell’opera nel suo complesso … qui la vera “attitudine” che conta è quella di musicisti che conoscono bene la “materia” e che sanno scrivere e interpretare con disinvoltura ed energia dieci inni di puro e semplice contagio “stradaiolo”, pieno di ritornelli trascinanti e di linee melodiche adescanti e adrenaliniche.
Una certa (seppur simpatica) “infantilità” dei testi, un pizzico di ripetitività compositiva e la pressoché assoluta mancanza d’innovazione finiscono così per stemperarsi all’interno di un programma piuttosto appassionante, edificato su canzoni tutt’altro che ingenue nelle loro brillanti e scaltre strutture armoniche, a partire da una “
Radical shit” che vi ritroverete istantaneamente a canticchiare.
Ancora meglio dell’atto d’apertura fanno “
Brazzersdotcom”, uno scollacciato ordigno sonico dal
refrain veramente “appiccicoso”, e “
Fat girls are goin’ mad”, “ruffiana”, intrisa di
cliché e dannatamente efficace.
Si arriva così alla viziosa decadenza di “
G.R.A.B. (Ghetto ratchet ass bitch)”, alla grintosa “
Don’t wanna be like Johnny”, alla scanzonata “
Till the night is over” e alla metallica “
We are gonna kick your ass”, che materializza in note l’intento dichiarato nel titolo e lo indirizza a chi dava per spacciato questo irriverente genere musicale.
Vocals ammalianti e chitarre avvolgenti contraddistinguono la bella “
Oh my God!”, “
Sweet little dummy” testimonia ancora una volta che si può essere “duri” fuori e “teneri” dentro e “
Six pack on your back” chiude virtualmente i giochi con un altro sanguigno frammento di
street hard n’ heavy, incalzante e roccioso, che colpisce dritto al centro dei sensi.
All’appello manca in realtà un’undicesima traccia, e anche nella trascrizione di “
Maniac” di
Michael Sembello (divenuta celebre grazie alla colonna sonora del film “
Flashdance”) gli
HoneyBombs confermano la loro innata abilità nel trasformare scelte non particolarmente “originali” in momenti di notevole suggestione.
Qualche dettaglio “artistico” può e deve essere ancora migliorato, ma la base su cui “lavorare” è già di buon livello … il
Grande Vecchio R’n’ R sorride.
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