Ne hanno fatta di strada gli australiani
Harlott, passati prima per una ristampa ad opera della nostrana
Punishment18 Records in occasione del loro debutto “
Origin” del 2013, secondariamente per un’autoproduzione per il follow-up del 2015 intitolato “
Proliferation” ed oggi al loro terzo album nientepopodimenoche su
Metal Blade. E’ infatti la label californiana ad essersi assicurata i servigi di questa band dedita ad un thrash metal old style che più old non si può e siamo più che lieti, alla faccia di tanti che pretendono evoluzione anche da questi ragazzi, che gli Harlott non si siano mossi di un centimetro dalle loro posizioni iniziali: thrash metal no compromise, fatto di attacchi frontali, breaks e ripartenze, assoli fulminanti, riffs spezza collo e, deo gratias, una voce che sa interpretare molto bene lo spirito di quel tempo, senza alcuna digressione in territori anche lontanamente death metal, seppure i nostri sappiano spingere pericolosamente sull’acceleratore, come in occasione della tellurica “
Conflict Revelation” o “
Violent Conspirator”.
A metà tra
Slayer ottantiani e gli
Exodus dei bei tempi, gli Harlott ci appaiono oggi più concentrati sulla musica, più “professionali” e meno inclini al gioco, atteggiamento che sinceramente sopporto poco persino in band dall’iconografia volutamente scherzosa ed irriverente tipo
Municipal Waste. A nostro avviso il disco più quadrato ed aggressivo della band di Melbourne che potrebbe ulteriormente migliorare il proprio songwriting solamente inserendo qualche elemento melodico di qualità o mid-tempos nella loro proposta poiché nella fase di aggressione sonora conoscono pochi rivali.
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