Copertina 6

Info

Anno di uscita:2001
Durata:61 min.
Etichetta:Now & Then
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. PRELUDE FOR THE ORACLE
  2. CIRCLE OF TIME
  3. SHADOW IN THE DARK
  4. VENGEANCE FOR BLOOD
  5. SAMURAI
  6. CITY OF THE DEAD
  7. DREAMS OF EMPIRE
  8. THE ORACLE
  9. INTERLUDE
  10. LAND OF ILLUSION
  11. TAKE ME HOME
  12. FACE THE FIRE

Line up

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Prima di aggiungere qualsiasi commento riguardo a questo disco vi invito a leggere attentamente la line up che va a formare questa band. Siete ancora li? State bene? Siete svenuti? Ebbene si, sotto lo sconosciuto monicker di “Ring Of Fire” si celano 5 fra i più talentuosi musicisti attualmente presenti sulla scena: sul biondo singer Mark Boals, autore fra l’altro anche del disco “Ring Of Fire, ideale primo capitolo di questa band, c’è poco da aggiungere, immagino infatti che chiunque ricordi la sua militanza alla corte di Malmsteen, ed anche l’ex Artension Vitalij Kuprij credo goda di una fama notevole, soprattutto in ambito metal. Due parole vanno spese invece su Virgil Donati, di certo il miglior batterista degli ultimi tempi, un vero e proprio maestro dello strumento, noto al pubblico per la sua collaborazione con Derek Sherinian nei Planet-X oltre che per la sconfinata attività di turnista che lo ha visto dietro le pelli di varie band degne di nota. Alla chitarra troviamo lo shredder Gorge Bellas, chitarrista dei Mogg/Way ed autore di alcuni impressionanti album solisti; per completare la formazione era stato scelto inizialmente Barry Dunaway, il quale ha militato nel gruppo per qualche mese prima di lasciare il posto all’altrettanto bravo Philip Bynoe, già visto come bassista della band di Steve Vai. Non male per essere una band esordiente, non trovate? “The Oracle” è un disco di metal neoclassico molto influenzato dai lavori del Malmsteen più tecnico, spesso venato di soluzioni progressive ed estremamente virtuose, realizzate senza mai far passare in secondo piano la melodia e l’orecchiabilità del prodotto. Purtroppo il risultato, tenendo conto dell’autorevolezza dei nomi coinvolti, risulta alquanto deludente; “The Oracle” risulta infatti essere un disco alquanto monotono, privo di soluzioni realmente accattivanti e decisamente banale. Un progetto nato per cavalcare l’onda del metal classico, questo è certo, ma era comunque lecito aspettarsi qualche cose di più del banale ed orientaleggiante mid tempo di “Samurai” o della veloce e scontata opener “Circle Of Time”, comunque uno dei migliori episodi del disco. Alcune soluzioni strumentali, come la partitura di doppia cassa presente all’inizio di “Land Of Illusion”, risultano assolutamente impressionanti e di sicuro interesse per ogni musicista, ma per il resto è la banalità a regnare sovrana, portando “The Oracle” in quel limbo dove giacciono gran parte dei progetti di questo genere. Peggiora il tutto una produzione scadente e poco incisiva affidata a Neil Citron & Erik Norlander, entrambi provenienti dalla band di Lana Lane. I Ring Of Fire hanno così dato vita ad un disco che a tratti sembra addirittura suonato controvoglia, e la cosa non mi stupirebbe conoscendo i gusti musicale di gran parte della band, decisamente lontani dal genere proposto. Che cosa non si farebbe per qualche dollaro in più…
Recensione a cura di Francesco 'HWQ' Bucci

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