Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d'orto... pruni, anatemi, insetti e versi...
I P. sono un altisonante ingombro sonoro in lingua che echeggia i gruppi norvegesi e, alla lontanissima, una
band crucca edita da musea (Ziff).
Punto esclamativo.
Che il domeggiante progredire sia un contesto facile è chiaro a tutt*, che tramite lo stile si possa gettare il cuore in ogni ostacolo, anche?
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La qualità è indubbia. La classe non è adamantina, però.
"le pantofole babuzze con cui si trovano a comporre relegano le cose buone su mensole di legni pregiati e su colori tessuti come persiani"
Ci sono passaggi e culmini altissimi. Radi e nascosti rendono il disco interessante e disincantato.
La coerenza e l'adesione ai propri limiti e al proprio percorso di band fanno dei P. una realtà onesta e ispiratrice.
Le componenti gutturali prendono poco spazio in un climax che necessita di strappi.
Sufficienza a parte, imparate qualcosa come ho fatto io...
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