Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:71 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. BLACK DOG (OPENER)
  2. BANG THE LID
  3. MISS ME
  4. TREAT HER LIKE CANDY
  5. BLACK COFFEE
  6. BURNT SALLY / ROCK ME BABY (MEDLEY)
  7. WHISKEY
  8. SHUFFLE SWEET
  9. PRIVATE NUMBER
  10. BLESS THESE BLUES
  11. MISTREATED
  12. FORREST’S DRUM SOLO
  13. DOWN IN THE DELTA
  14. BAND INTRO (MEDLEY)
  15. FEELIT (MEDLEY)

Line up

  • Phil Collen: guitar, vocals
  • Debbi Blackwell-Cook: vocals
  • Robert DeLeo: bass
  • Forrest Robinson: drums

Voto medio utenti

A me me piace o'blues e tutt'e juorne 'aggià cantà” ... non è “difficile” immaginare che Phil Collen abbia usato parole simili a queste, profferite con tipico accento cockney, per comunicare ai suoi compagni dei Def Leppard l’intenzione di impegnare un po’ del suo tempo libero nei Delta Deep.
Così, mentre Joe Elliot insegue il suo amore per il glam-rock con i Down ‘N’ Outz (Viv Campbell renderà la pariglia con Last In Line e il ritorno dei Riverdogs), il chitarrista mette insieme una formazione (tra cui Robert DeLeo degli Stone Temple Pilot) di tutto rispetto e si dedica anima e corpo a registrare un disco di poderoso rock-blues & soul (l’eponimo del 2015, oggi ristampato dalla stessa Frontiers Music), frutto di una passionalità semplice e sincera, priva di “novità” quanto di snaturanti sofisticazioni.
Il palco è da sempre uno dei migliori banchi di prova del settore (e del rock n’ roll in generale ...) ed ecco che l’occasione per testare la tenuta del gruppo dal vivo arriva con questo “East Coast live” un lavoro che mi sento di consigliare indistintamente a tutti i musicofili senza pregiudizi, che attraverso i suoi solchi potranno allontanare ulteriormente l’idea che il progetto sia solo il “passatempo” di una celebrità annoiata e poco ispirata.
Innanzi tutto confermiamo la buona qualità del songwriting e l’intensità della sei corde (nello specifico impregnata di riverberi di Jeff Beck, Gary Moore e Jimi Hendrix) e della voce di Collen e spendiamo un plauso per una solida sezione ritmica, per poi arrivare a incensare la vera protagonista della situazione, e cioè Debbi Blackwell-Cook, in possesso di una laringe rovente (qualcosa tra Lisa Keukala e Joyce "Baby Jean" Kennedy) e d’innate doti da entertainer, che le consentono di non smettere un secondo di interagire simpaticamente con il pubblico.
La scaletta è un vero concentrato di calore ed energia e anche grazie a un paio di “strategiche” cover (“Black dog” degli Zeps e una straordinaria versione di “Mistreated” dei Deep Purple) appare appetibile pure per chi apprezza suoni più “duri”, diventando, di fatto, un’ora abbondante di puro godimento cardio-uditivo esente da controindicazioni.
Per quanto riguarda il resto delle tracce potremmo spendere una menzione speciale per le torride “Bang the lid” e "Bless these blues", l’accattivante “Miss me”, la pulsante e strisciante “Black coffee” (pure questo un remake, di Ike e Tina Turner) e ancora per la rocciosa “Shuffle sweet”, la suadente “Private number” e la possente “Down in the delta”, ma in realtà, come anticipato, è l’albo nella sua interezza a garantire vibrazioni positive e appaganti.
Se siete soliti “misurare” i prodotti musicali attraverso le emozioni, incuranti del fatto che spesso scorrono copiose anche in quella che qualcuno potrebbe definire “solita vecchia roba”, sono certo che “East Coast live” fa per voi … e a chi eventualmente lo dovesse criticare per la sua diversione bluesistica, Collen, ehm, non può che rispondere con un sonoro “tengo ‘a cazzimma e faccio tutto quello che mi va” … sempre in puro british-style, ovviamente.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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