Sarà perchè mi fido ciecamente della
I, Voidhangers records, sarà che nella line up ci sono ex membri di gruppi per i quali stravedo come Skagos e Fauna, ma dall'esordio discografico di lunga durata degli americani
Eigenlicht mi aspettavo grandi cose.
E mi sono sbagliato.
Qui non siamo di fronte a "semplici" grandi cose.
No,
"Self-Annihilating Consciousness" è, senza alcun dubbio, uno dei migliori album del 2018, sebbene siamo solo a febbraio.
Nulla toglie che potrebbe essere il disco dell'anno.
La miscela di Funeral Doom, Black Metal, Depressive, Progressive e atmosfera creata dal gruppo può essere definita in una sola, semplicissima, parola: capolavoro.
Parola che, se mi leggete con assiduità, uso pochissimo.
Ma qui premete il tasto play e stop, magia pura, Purissima.
Dopo dieci minuti di ossessivo ed angosciante metal di stampo doomish, i tempi accelerano, il growl catacombale lascia il posto allo scream disperato, l'emozione di un certo tipo viene letteralmente fatta a pezzi e reinventata in qualcosa di assolutamente diverso, ma ugualmente struggente.
Tutto questo, incredibile, si ripete lungo la lunghezza esasperante di ogni brano.
Non c'è mai la sensazione di noia.
Costantemente il fluire delle note, gli arpeggi, la natura eterna intorno a noi, il folklore, il calore, il gelo delle chitarre, la disperazione, le tastiere così evocative, le melodie quasi timide, le voci letteralmente strepitose, il riffing perfetto, tutto, costantemente, ripeto, ti avvolge, ti sbatte da una parte all'altra, ti emoziona, ti annichilisce, ti sorprende e ti sconvolge.
Questa, signori miei, è grandissima musica.
Lasciate perdere i dinosauri che, da decenni, hanno rinnegato se stessi.
Lasciate stare chi gioca con la plastica o l'immagine.
Lasciate perdere ogni puttanata di questo tipo.
Accogliete gli
Eigenlicht e teneteli stretti.
Meraviglioso!
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