Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:61 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. THE GRIMOIRE
  2. RITUALS OF BLACK MAGIC
  3. ABYSS
  4. VIGOR MORTIS
  5. BLOODBATH
  6. I SUMMON THE SPIRITS
  7. HOMUNCULUS
  8. ARS GOETIA
  9. HEX
  10. READ THE BONES
  11. LITCH
  12. HARUSPEX
  13. DOMINUS INFERI

Line up

  • Steva: vocals and performances
  • Frater Orion (The Necromancer): drums and scenographies
  • Alex van Eden (Alessio Lucatti) : organ and keyboards
  • Sgt. Bones: guitar
  • C-AG1318 (The Cyborg): bass and vocals
  • Anfitrite: performances

Voto medio utenti

Parental Advisory
"Dato il contenuto estremo, l’ascolto di questo album non è adatto a un pubblico sensibile né ai minori."

Potremmo riassumere con questo incipit il nuovo lavoro dei Deathless Legacy.

Attivi dal 2006 come tribute band, per i Deathless Legacy la strada percorsa è stata davvero molta, la band toscana continua la sua marcia inesorabile che la vede praticamente dare alla luce un album all’anno dal 2014 ad oggi.
“Rituals Of Black Magic” è il quarto lavoro, pubblicato tramite Scarlet Records (già disponibile dal 19 gennaio 2018), ed è il degno successore di Dance With Devils.

La qualità è ancora una volta molto alta, in realtà il “trucco”, se così possiamo definirlo, sta semplicemente nel fatto di proporre un Heavy Metal mai banale, con una personalissima identità sonora, pur riuscendo a mantenere valida la stessa formula delle precedenti uscite.
E’ perché mai dovrebbero cambiare visto che il risultato finale è sempre superlativo?


Da sempre legati al mondo dell’occulto e dell’esoterismo, i Deathless Legacy sono prima di tutto una band formata da ottimi musicisti ai quali si aggiungono due bravissimi attori, e chi ha assistito ad un loro concerto sa che la band propone un connubio di musica e arti visive nei propri spettacoli.

Non si tratta solo di musica, ma di vere performance teatrali, che portano sul palcoscenico scene horror esplicite e decisamente raccapriccianti.

Al seguente link potete leggere e vedere un report fotografico del concerto tenuto dalla band toscana lo scorso 10 febbraio al Legend Club di Milano.

Immagine


Preparazione maniacale e accuratezza dei dettagli nei testi scritti sono il risultato di un lavoro che oltre alla pubblicazione del CD porta in dote un libro scritto a quattro mani da Frater Orion e Steva che approfondisce le tematiche occulte e i rituali esoterici proposti nell’album “Rituals Of Black Magic”. 

Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, questo è il link dove è possibile acquistare il libro.

“Rituals Of Black Magic” è dunque un concept album che raccoglie in forma musicale alcune formule e antichi riti di magia nera, il tutto si traduce in poco più di un’ora suddivisa in tredici episodi di intensi refrain, riff accattivanti e melodie sempre avvincenti.

Il viaggio ha inizio con la intro dal sapore cinematografico “The Grimoire”, una sorta di racconto diabolico incentrato su delle tastiere decisamente cupe, il miglior modo per condurci in questo lungo viaggio horror.
“Rituals Of Black Magic” è la title-track, si tratta di brano dal sapore immediato, uno di quelli che si stampa nella testa con estrema facilità, energico, intenso, che trova il giusto equilibrio fra fasi cadenzato e momenti più energici con uno scontro fra chitarre e tastiere sugli scudi.

Episodi convincenti sono la graffiante “Ars Goetia” e la dinamica “Abyss”, risulta altrettanto efficace anche “Hex” come la seguente “Read The Bones”.
L’ottima “Vigor Mortis” è un brano più variegato, con un buon inizio acustico che anticipa un riff irresistibile. Il brano strizza l’occhio a territori prog, con cambi di tempo, esaltati dall’utilizzo delle tastiere e dell’organo utilizzato in chiusura.
Non mancano inoltre episodi più “convenzionali” come la power metal “Bloodbath”, pezzo che nasce veloce destinato a sfociare in un finale con atmosfere più sofisticate e rallentando nei tempi.
La melodica ma al contempo potente “I Summon The Spirits”
è un brano dai toni sinistri, in cui troviamo l’ennesimo duello fra chitarre e tastiere.

La cattiva “Homunculus” con i suoi continui cambi di tempo alterna lunghi la sua durata momenti pungenti a parti più ragionate.

Degne di nota anche “Litch” e “Haruspex”, ma la continua ricerca della perfezione ha un nome preciso, “Dominus Inferi”, ultimo atto di “Rituals Of Black Magic”, probabilmente il brano più completo e articolato dell’intero lotto, per il quale è stato anche realizzato un suggestivo video clip.



I Deathless Legacy con la loro “aura maligna” sono dannatamente bravi, le loro canzoni sempre vincenti sono il frutto di idee lungimiranti, plasmate alla perfezione con orchestrazioni sinfoniche, che pur prevaricando sulle chitarre, donano al sound un aspetto gotico, attraverso l’uso meticoloso della tastiera e/o dell’organo che rendono la scena seducente, ipnotizzando chi ascolta o assiste ad un concerto dei Deathless Legacy

Ah quasi dimenticavo: voi non lo sapete, ma ora le vostre anime sono dannate.

Recensione a cura di Fabio De Carlo

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