Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2005
Durata:53 min.
Etichetta:LMP
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DEATH FROM ABOVE
  2. RESURRECTION
  3. PARADISE
  4. NO WAY OUT
  5. WAKE UP
  6. FIGHT
  7. SEVERED TIES
  8. TIME TO DIE
  9. I AM DEATH
  10. JUDGEMENT DAY
  11. THE LEGEND OF HUMA

Line up

  • Lord Tim: vocals, guitars, keyboards
  • Stu: guitars
  • Glenn: bass
  • Tim: drums

Voto medio utenti

I Dungeon sono una delle pochissime bands australiane ad essere in qualche modo note all’estero, ed anche una delle più longeve: si sono infatti formati nel 1989, ed hanno da subito ottenuto un grandissimo riscontro in terra giapponese, dove hanno effettuato numerosi tour sia in veste di special guest, sia nel ruolo di headliner. Il prestigioso contratto con la Limb Music avviene con “A rise of power”, seguito da “One step beyond”, uscito lo scorso anno, che ha permesso ai Dungeon di esibirsi attorno al mondo in compagnia dei Megadeth (anche se da noi non sono passati) Ora l’etichetta tedesca ha deciso che era venuto il momento di ristampare il loro primo full length, “Resurrection”, uscito originariamente nel 1999, e che credo non molti (si sicuro non il sottoscritto!) abbiano avuto modo di ascoltare. Si tratta in questo caso di ben più di una semplice ristampa, in quanto tutte le canzoni sono state riregistrate e ci sono anche stati alcuni cambi nella tracklist, con la canzone “Let it go” rimpiazzata dalla nuova “Severed ties”.
Complessivamente si tratta di un buon lavoro, anche se, non avendo mai sentito la versione originale, non sono in grado di dire fino a che punto le nuove versioni si discostino da quelle di sei anni fa.
Anche i Dungeon, come i loro connazionali Black Majesty, di cui ho parlato poche settimane fa, hanno nei migliori Iron Maiden la loro influenza principale, mentre il loro punto di forza risiede a mio parere nella voce di Lord Tim, davvero bella e incisiva, vicina per molti versi a quella di Bruce Dickinson, anche se non disdegna elementi personali.
Canzoni come la title track, “Paradise”, “No way out”, o la bellissima “I am death” risultano molto belle e accattivanti, in linea con la produzione più recente della band, e ci confermano il valore di un act che, pur non in possesso delle eccellenti qualità degli autori di “Silent company”, si fanno comunque apprezzare a sufficienza.
Consigliato a tutti i defenders, nell’attesa di poterli vedere sui nostri palchi…
Recensione a cura di Luca Franceschini

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