Dopo aver finalmente esordito nel 2014 con il buon
NeKros Philia, i finlandesi
Lord of Pagathorn, che ricordo essere attivi sin dal lontanissimo 1992, tornano sul mercato discografico, sempre grazie alla lungimirante
Woodcut Records, con il loro secondo assalto di lunga durata, il nuovo
"Daimono Philia", album che non farà prigionieri e che, come il suo predecessore, rimane fortemente ancorato ai dettami dell'old school black metal, dettami canonizzati nel corso della prima metà degli anni '90 nel nord Europa.
Rispetto al recente passato, il terzetto di Helsinki, pur restando un gruppo intransigente, carico di odio e devoto al signore degli abissi, ha prestato maggior attenzione alla componente "melodica" del suo suono, un po' come fatto in tempi recenti dai conterranei Satanic Warmaster ai quali risulta facile accostare i Nostri, con il risultato che il nuovo album risulta più "completo" e meglio riuscito dell'uscita precedente.
Ora, intendiamoci bene, qui troverete VERO black metal e nessuna evoluzione, troverete, ad essere precisi, il black metal di scuola finlandese fatto con tutti i crismi del genere quindi con rabbia, violenza, velocità e "paurosi" rallentamenti in mid tempos (le cose migliori dell'album), ma riuscirete anche ad apprezzare sporadici inserti di tastiera, arpeggi di chitarra e vere e proprie nenie al sapore di incenso che conferiscono al tutto un alone esoterico molto marcato e, lasciatemelo dire, realmente inquietante.
A me fa piacere trovare ancora gruppi in grado di suonare, bene, un genere "elitario" come questo, un genere certamente che ha già detto tutto quello che doveva dire ma che, come nel caso specifico, quando suonato con la giusta attitudine è ancora in grado di regalare emozioni e di annichilire con la sua furia primordiale.
"Daimono Philia" è, dunque, il classico prodotto rigorosamente underground, rigorosamente nero, rigorosamente estremo e malato, che, se siete veri appassionati del vero metallo nero, non farete nessuna fatica ad amare.
Tutti gli altri, invece, lo odieranno e questo per i
Lord of Pagathorn sarà un vanto.
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