Ritorno al passato per i
Redrum, con l'aggiunta del suffisso 04, dopo che per un periodo avevano cambiato nome in
Panic Room di cui avevamo parlato tantissimi anni fa in occasione del loro "
Equilibrium".
"
A New Era" sin dal titolo sembra voler segnare una ripartenza per la band di Parma e, chissà, forse c'è stato anche un cambio di coordinate musicali, dato che nella recensione di "Equilibrium" si parla di Korn o i primi Staind mentre qui troviamo un approccio assai più morbido e "radiofonico", piuttosto inusuale se vogliamo per una label come la
This is Core che solitamente propone sonorità più energiche ed abrasive.
Sin dall'iniziale "
Zero Dark" si avverte un rock sulla scia di Nickelback in cui si punta forte sull'impatto vocale di
Francesco Liuzzi, mettendo un po' troppo in secondo piano l'anima hard della band, che peraltro continua a scemare nelle successive "
Dirty Consequence" e "
Wise", davvero ai limiti del pop da classifica, seppure costruite con un certo gusto e savoir-faire.
L'inizio di "
No Fear" e "
Fake" ci restituscono un minimo di brio e di energia ma in generale l'andamento di "A New Era" è totalmente devoto ad un sound mellifluo, spesso privo di spunti illuminanti, dinamismo e varietà tra i dieci brani che lo compongono.
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