Sempre dalla
Blood Harvest arriva questo interessante split di due gruppi provenienti dal marcio sottobosco death metal a stelle e strisce, i
Desekryptor dall’Indiana e i
Draghkar dalla California.
Entrambe con alle spalle dei demo usciti lo scorso anno – consiglio di dare almeno un ascolto di
“Chasm to rot” dei
Desekryptor – le band in questione appaiono fin dal primo ascolto decisamente intriganti pur approcciandosi in maniera differente alla “vecchia scuola”.
La traccia dei
Desekryptor,
“The ceremony of cleaning corpses”, appare molto morbosa puntando sulle atmosfere macabre, decisamente influenzata dai malati riff dei primissimi
Incantation di
“Onward to golgotha” (N.d.r.: se non lo avete mai sentito, recuperatelo immediatamente). Anche il cantato, gutturalmente incomprensibile, è una variante di quello del buon
Jonh McEntee.
Traccia che in sostanza non si discosta da quelle contenute nel demo.
La canzone dei
Draghkar invece è molto meno claustrofobica, con un drumming in d-beat e chitarre più veloci ma dal sound meno pieno di quelle dei “colleghi”. Decisamente ispirata dalla scena della Florida dei primi anni 90, peccato che lo stile scelto dal singer
BW sia impalpabile e non dia la marcia in più a
“Stealing the keys to nothingness”.
Pur consapevole che due canzoni dicono pochissimo di una band, lo scopo finale di questo split, in fin della fiera, è stuzzicare la curiosità dell’ascoltatore spingendolo ad approfondire gli ascolti delle band in questione.
Dire che si può fare no?
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