Confusione, dispersione di idee, tentativo fallito di rimettersi in gioco o presa per il culo? Queste le prime sensazioni che mi sono balenate in testa dopo l'ennesimo ascolto di questo mini cd. Ma partiamo dall'inizio, ok? I tedeschi Cross X nascono nell'autunno 1997 e già da subito intraprendono una fitta serie di date live nei club di mezza Germania. L'assidua frequenza di esibizioni live sarà la prerogativa dei Cross X in tutti questi anni. Dopo essersi messi in luce tramite l'attività concertistica, giunge finalmente il tanto agognato debutto discografico, " Negative Words ", rilasciato nel febbraio 2001, sotto l'attento occhio di Stefan Drescher ( F-Rage ). Passata questa piccola, ma fondamentale, parentesi in studio, i nostri si ributtano nell'incessante attività live, senza tralasciare la scrittura di nuovi pezzi, in vista di un secondo lavoro. Ma i problemi di line up che si alternano quasi sistematicamente con le date dal vivo, incidono pesantemente sul versante discografico, causando uno forzato stop. Giungiamo cosi all'inizio del 2004, anno che vede l'assestamento della line up ( definitivamente passata a quattro elementi ) ed il ributtarsi sulle assi di un palco per un'altra serie di concerti. E durante questa rinascita artistica vedono la luce i primi vagiti di quello che, ad un anno di distanza, prenderà i connotati di " Emolution ", questo five tracks che mi appresto a descrivervi. Io ho passato tre giorni ad ascoltarlo, senza venirne mai a capo. Non che la proposta sia così ermetica o di difficile lettura, anzi, parliamo di crossover, mica di avantgarde. Il problema, grosso a mio modo di vedere, è che non si capisce assolutamente cosa vogliano comunicarci, nell'anno domini 2005, i Cross X. Musicalmente preparati, anche se non delle cime coi rispettivi strumenti, si limitano a copia/incollare tantissime idee che in questi anni abbiamo ascoltato, memorizzato, amato, consumato...Perchè gli echi di Korn ( in alcune linee vocali sofferte ), ( hed ) P.E. & Incubus ( per alcuni momenti easy listening da passaggio MTV ), Red Hot Chili Peppers ( quelli ancora ascoltabili, quindi si parla di due lustri addietro ), velati da una leggerissima ed innocua patina soft hardcore ( niente porno, calmatevi!!! ) sono veramente troppo evidenti. Si passa da ispirazione a mera scopiazzatura, si palesa indecisione, tremarella da debut album, cosa che non dovrebbe accadere visto che non sono dei pivellini. Allora, siccome non sono fesso, dopo tre giorni il pesce comincia a puzzare ed il tarlo del dubbio è bello che cresciuto in me: questi ci fanno o ci sono? Troppe volte durante l'ascolto del dischetto, ho odorato la fastidiosa puzza che solo una poderosa presa per il culo riesce a generare. Insomma, il classico giochetto del piede in due scarpe. Loro hanno fatto il tentativo di ruffianarsi la più vasta audience possibile, mischiando non generi musicali ma interi pezzi di brani altrui. Ma a questo giro gli è andata male, molto male. Datemi retta, non mettete mano al portafogli, i crucchi sono tranquillamente trascurabili.
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