All'inizio ho pensato ad uno scherzo.
Poi ho capito che era anche di cattivo gusto.
"Self-Extinction" è l'opera prima del duo spagnolo degli
Inhumankind, ed è un album assolutamente non classificabile: ritengo, addirittura, che sia anche impossibile parlare di musica, questo prescindendo da qualsiasi genere musicale.
In ventisei minuti di durata, fortunatamente pochi, assistiamo a costanti duetti di flauto e contrabbasso costruiti solo ed esclusivamente sull'improvvisazione di matrice avant-jazz senza che ci sia un filo conduttore o una qualsiasi melodia che possa farsi ricordare.
A completare il quadro sonoro intervengono, poi, parti corali, dall'atmosfera tendente al metal estremo, che, come nella più classica delle metafore, hanno il ruolo dei cavoli a merenda.
Avanguardia?
Improvvisazione?
Jazz "estremo"?
Scherzo?
Chiamatelo come volete, ma per me
"Self-Extinction" è solo fastidioso rumore.
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