Arrivano senza contratto questi sei ragazzi tedeschi, alle prese con un mini-cd composto da sei pezzi della durata di una ventina di minuti. Ma non sono dei completi sconosciuti: due di loro (cantante e chitarrista) hanno militato nei Night In Gales, altra formazione teutonica che ha appena festeggiato i dieci anni di attività. Gli "In Blackest Velvet" propongono del classico death metal in stile scandinavo, con tantissima melodia, ma senza scadere nel riciclaggio più becero di idee. E' sufficiente lasciare maggior spazio alle tastiere, e introdurre grazie a loro qualche elemento più industriale per differenziare leggermente la proposta che in occasione del brano di apertura mi era sembrata poco personale. E' evidente che i sei musicisti con i loro strumenti ci sanno fare: mai una sbavatura, un'imperfezione in tutti e sei i brani, nonostante la spiccata complessità delle composizioni. Una menzione particolare per il batterista Adriano Ricci (che sia un nostro connazionale?), potente quando serve ma anche vario ed emozionale, e per il cantante Christian, che con le sue urla agonizzanti è in grado di sottolineare alla perfezione il carattere sofferto di questo tipo di musica. Sentire la sua prestazione nella bellissima "Suicide Sun" (episodio in perfetto stile At The Gates) con la frase 'We are the sons of the suicide suns' ripetuta ossessivamente in maniera insistita, per farsi un'idea del carisma sprigionato da questo ragazzo. Purtroppo venti minuti finiscono in un attimo e sono un pò pochini per valutare una proposta che sulla lunga durata potrebbe anche stancare. Per ora il mini-cd è nettamente promosso, ma aspettiamo il prodotto finale per rilasciare un guidizio completo e definitivo.
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