Dopo un silenzio durato oltre dieci anni, gli svizzeri
Majesty of Silence, che ne frattempo si sono ridotti ad un duo formato da
Peter Papadimitriya alla batteria e
Christian Geissmann che si occupa di tutto il resto, tornano sul mercato discografico con il nuovo
"Zu dunkel für das Licht" un album interamente cantato in tedesco che segna un distacco, abbastanza marcato, rispetto a quanto il gruppo offriva nel passato recente.
Se infatti i lavori precedenti, ed in particolare "Lichtstille" uscito nel 2010, denotavamo un approccio al Black Metal piuttosto ortodosso ed intransigente, il nuovo lavoro mostra, invece, una volontà compositiva più attenta alla melodia ed incline ad inglobare all'interno della proposta velleità sinfoniche che avvicinano i
Majesty of Silence a gruppi quali i Cradle of Filth degli esordi, i primi Limbonic Art e i Dimmu Borgir più imponenti, il tutto rielaborato all'insegna di un suono che deve qualcosa anche alla proposta morbosa dei Bethlehem e dunque un suono molto aggressivo, la drum machine spesso viaggia incontrollata e "pulito"(qui fa capolino la scuola svedese) capace di donare all'album un impatto notevole che si lega a doppia mandata con una vena elegante decisamente marcata sottolineando, in tal modo, la dicotomia tra irruenza e atmosfera che è la chiave di lettura principale di tutto il lavoro.
Gli svizzeri hanno cercato di creare un suono personale, che non andasse troppo in una direzione o nell'altra, ma hanno peccato, a mio avviso, di eccessiva prolissità nel songwriting rendendo i brani a volte troppo lunghi ed a volte poco capaci di raggiungere gli obiettivi, anche se, a tratti, si sentono idee interessanti, riff piuttosto indovinati e capacità di arrangiamento non scontate.
"Zu dunkel für das Licht" è un album probabilmente troppo monocorde, i brani tendono ad assomigliarsi troppo tra di loro, ma in ogni caso dotato di potenza, di un suono devastante e di alcune rifiniture in chiave sinfonica molto indovinate, ma resta un prodotto a mio avviso riuscito a metà che comunque ci mostra un gruppo che ha alcune frecce al proprio arco e che deve solo imparare ad usarle meglio.
Staremo a vedere.
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