Ecco tornare la band del ragno depresso dopo che un vortice di episodi ne hanno modificato l'assetto interno. Scaricati dalla Geffen, privi di tutti e due i chitarristi, tra cui il membro fondatore Kelly Hayes volato nella sua nuova band Allele, i nostri freaks rimasti a piedi si tirano su le maniche e dopo un periodo oscuro, tra cui la momentanea fuoriuscita pure del batterista Sam McCandless grazie alla quale la band sembrava veramente giunta al capolinea, trovano un contratto con la Lava records, via Atlantic rec., e preparano questo a different kind of pain, atteso seguito del buon year of spider di due anni fà. Quando le note della introduttiva 'back home' partono si capisce da subito che il cambio di line up ha apportato un cambiamento sonoro notevole, i riff sono meno rocciosi rispetto al passato, Scooter canta come sempre in maniera ispirata ma questa volta si muove su di un supporto musicale più soft, causa anche la produzione più patinata. Il territorio su cui si muovono è sempre lo stesso, canzoni melodiche sorrette da chitarre taglienti al punto giusto e l'inimitabile voce che ha quel tono perennemente triste e malinconico risultando a differenza di colleghi molto ispirata e sentita. L'introduzione del brano a different kind of pain ci porta in un angolino nascosto della nostra mente, quello in cui ci rifugiamo nei giorni più tristi e prende il via un brano sorretto da un piano e dalla magnifica interpretazione del bravo Ward. Un brano che pur se suonato da una band che viaggia su un binario diverso mi ha emozionato quanto november rain dei Guns 'n Roses. Purtroppo lungo tutto l'album la band non riesce però a mantenere gli stessi livelli di intensità espressi nel loro recente passato. Il primo singolo estratto, 'happens all the time', riesce in qualche modo a rifarsi al loro stile capace di coniugare melodia ad un ritornello immediato, semplice nella struttura e sorretto da un cantato brillante e personale e dal chorus sempre presente nei brani migliori, ma 'another pill' ,'tell me why' risultano poco convincenti lasciando l'amaro in bocca per quello che poteva essere. Nota di merito al brano che chiude l'album 'ocean' che riscopre scioltezza e istinto diventando da subito uno dei brani migliori. Sicuramente la perdita di un chitarrista come Kelly Hayes ha influito non poco visto che era fautore di tutte le parti soliste e non dei precedenti album della band, peccato perchè nonostante questo sia un buon album, i Cold potevano fare di più, le capacità ci sono tutte e album magnifici come 13 ways to bleed on stage stanno lì a dimostrarlo, bisognerà vedere se una volta concluso il rodaggio con i due nuovi chitarristi (tra l'altro già assieme ad alcuni membri della band nei Grundig) i Cold riusciranno a riprendersi da questa parziale sbandata.
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