Fin dal suo annuncio il progetto Roadrunner United si era presentato come piuttosto ambizioso. Inevitabile nutrire dei dubbi sulla sua perfetta riuscita. Operazioni del genere molto spesso sono un buco nell'acqua e il fan, dopo tanta attesa e grosse aspettative, si trova
con un pugno di mosche. E invece dobbiamo ricrederci perché "The All-Star Sessions" è un gran bel disco. Un prodotto che rompe gli schemi e riconferma la Roadrunner come una delle label più lungimiranti del music business. Per festeggiare il suo venticinquesimo
compleanno, l'etichetta nata in Olanda ma cresciuta e divenuta adulta negli Stati Uniti ha scelto quattro capitani (Robert Flynn dei Machine Head, l'ex Fear Factory Dino Cazares, Joey Jordison degli Slipknot e Matt Heafy dei giovanissimi Trivium), i quali a loro volta
hanno assemblato le loro squadre, scegliendo i giocatori (per un totale di 55) provenienti da ben 42 band del passato e del presente Roadrunner. La cosa incredibile è che dei diciotto brani non ce n'è neanche uno che sia sottotono rispetto agli altri. Ciascuno di essi spicca in maniera peculiare e ciascuno di essi vuole essere un tributo al metal (in tutte le sue sfaccettature), prima ancora che alla casa discografica. Impossibile citare tutti i brani (anche se ognuno meriterebbe una menzione a parte). Vi colpiranno sicuramente "Annihilation By The Hands Of God", opera della squadra formata da Glen Benton, Matt DeVries, Rob Barrett, James Murphy, Steve
DiGiorgio e Joey Jordison, la straordinaria "Tired 'N Lonely" cantata da un Keith Caputo sempre più ispirato, "The End" di Dino Cazares, lontano dai suoi standard à la Fear Factory, interpretata dal frontman
dei Trivium, davvero notevole anche col cantato melodico, "I Don't Wanna Be (A Superhero)" con un Michale Graves (ex Misfits) sugli scudi, una perfetta canzone punk con un ritornello squisitamente
orecchiabile, "In The Fire", che sembra cucita addosso a King Diamond, e "Roads" della coppia Mikael Åkerfeldt (Opeth) e Josh Silver (Type O Negative). Questo disco (che verrà venduto come doppio CD accompagnato da un DVD) unisce tre generazioni di musicisti e ripercorre la storia del metal, passando attraverso i diversi generi. Un'opera mastodontica, costituita da canzoni dannatamente buone, che consentirà ai più anziani un ritorno al passato e ai giovani di scoprire artisti finora ignorati (come non citare qui la grandiosa interpretazione dell'ex Exhorder/Floodgate Kyle Thomas in "Constitution Down"?).
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