Giunti al loro terzo album, i californiani
Abstracter riescono ad incidere la propria colonna sonora per la fine di ogni cosa.
"Cinereous Incarnate", pubblicato dalla nostra
I, Voidhanger Records, è, infatti, un lavoro privo assolutamente di qualsiasi forma di luce e di speranza che procede, in bilico tra rallentamenti funeral e velocità black, verso la distruzione, verso quello che è l'unico obiettivo del quartetto: la fine.
Assolutamente perfetta, in questo album, è la sua atmosfera: tetra, inquietante, pesante come un macigno, essa avvolge le lunghe composizioni del gruppo e rende "speciale" il mix di sludge, funeral, crust, noise, black e death che gli
Abstracter sciorinano in un lavoro affascinante nella sua malvagia capacità asfissiante e difficile da supportare tutto insieme e tutto di seguito.
"Cinereous Incarnate" è, dunque, un monumento eretto all'oscurità, durante l'ascolto del quale, sarete costantemente accompagnati da uno strisciante senso di catastrofe esaltato dal devastante riffing doom e dai vocalizzi sofferti che, insieme alla micidiale sezione ritmica, dipingono, all'unisono, un quadro allucinante e senza futuro.
Questa musica è morte: fatela vostra se ne potete sopportare il peso.
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