Ci sono bands che significano più di altre, bands a cui si perdona tutto e bands da cui ci si aspetta sempre il massimo perché rappresentano un’eccezione all’interno del panorama musicale … I
Void Of Silence sono proprio questo, una band unica, inimitabile, progressiva e progressista con lo sguardo perennemente rivolto oltre e questa volta, dopo una pausa di otto anni, lo sguardo è andato verso e oltre il cielo … Il cielo sopra di noi è plumbeo e foriero di negatività, la secolarizzazione della società ha iniziato a scavare la nostra tomba … oggi però l’uomo potrebbe aver toccato la sua vetta più elevata , ha lasciato la terra e ha materializzato l’infinito … Quando ho avuto la notizia che i
Void Of Silence sarebbero tornati dall’oblio non mi è neanche lontanamente passato per la testa che potessero tornare con un album clownesco come hanno fatto
Paradise Lost o
At The Gates, non ho mai pensato che potessero infangare la loro storia né stravolgere la loro carriera, ho solo pensato che sarebbe stato come ritrovare un amico, il migliore amico, quello che puoi non vedere né sentire per moltissimo tempo , ma quando lo rincontri è come se riprendessi semplicemente il filo dell’amicizia senza buchi temporali né amnesie … Se chiudete gli occhi e vi lasciate trasportare in questo nuovo viaggio, un piacevole senso di deja vu si impadronirà di voi … sarà una sensazione di benessere e tranquillità, l’angoscioso tappeto sonoro sembrerà meno impervio solo perché avete imparato a conoscerlo ma la straziante malinconia delle note dell’opener
“The Void Beyond” vi prenderà e vi porterà nell’intimo abisso della band per lasciarvici affogare … Se i quattro album che hanno preceduto questo ritorno sono stati all’insegna dell’evoluzione e del cambiamento, un cambiamento lento, coerente ma inesorabile,
“The Sky Over” è l’album della perfezione, una spettrale e raggelante perfezione … qualche disadattato dirà che manca il fattore sorpresa, ma chi può dire cosa c’è “sopra il cielo” quando il cielo è la metafora dell’infinito ? Come si può non perdersi in queste struggenti noti ?
Riccardo Conforti e
Ivan Zara questa volta hanno lavorato di cesello, andando a smussare ogni qualsiasi impercettibile imperfezione del loro sound, per creare l’ALBUM della loro carriera … Per sublimare questo enorme sforzo creativo si son avvalsi della mirabolante prova vocale di
Luca Soi che si inserisce nella tradizione dei grandi vocalist dei
Void Of Silence, riuscendo (incredibilmente) a reggere il paragone con la drammatica epicità di Mr
A.A. Nemtheanga (
Primordial of course) che marchiò per l’eternità
“Human Antithesis” , e l’arte declamatoria di
Brooke Johnson, cantore della
“fine della civilizzazione” … Ed è così che i 5 lunghissimi brani riescono a trasportarci in un universo parallelo fatto di ansia, disperazione, distacco, malinconia, rassegnazione e illusoria speranza … L’unicità di quest’album sarà la sua bellezza trasversale capace di piacere al di là e al di fuori di ogni confine musicale, come un’opera d’arte classica ed eterna,
“The Sky Over” abbraccerà e abbatterà tutti i gusti personali, tramandando agli sfortunati posteri l’ardua impresa di andare oltre … e il naufragar m’è dolce in questo mare …