Nella sostanza dei fatti, i belgi
Moenen Of Xezbeth, un duo assolutamente misterioso al suo esordio discografico, si sono chiusi in una cripta nei primissimi anni '90, sono rimasti in stato di sospensione fino ad oggi e, presi gli strumenti in mano, hanno registrato i sette brani di
"Ancient Spells of Darkness...".
In questo album, infatti, non esiste assolutamente niente di moderno: la registrazione rigorosamente analogica, le atmosfere esoteriche, l'artwork, i titoli, il riffing, insomma ogni cosa punta decisamente verso la musica estrema di una volta, tanto è vero che il gruppo stesso definisce la propria proposta, centrando perfettamente il punto, "ancient black metal".
I
Moenen Of Xezbeth, ovviamente, si guardano bene dall'inventare qualcosa e si "limitano" ad omaggiare i primissimi Samael e i Necromantia attraverso un suono rallentato, oscuro, sulfureo, "magico" e dannato che, se da un lato può far sorridere per il suo essere fuori tempo massimo, dall'altro non può che fare la gioia e la felicità di cariatidi dell'estremo in musica come il sottoscritto anche in ragione del fatto che questo dischetto è affascinante come solo il richiamo del male, a volte, può esserlo.
Se ancora esiste qualcuno tra voi che vive nel ricordo di un passato ormai morto e sepolto, non occorre che sottolinei ancora quanto l'ascolto di
"Ancient Spells of Darkness..." e delle sue macabre nenie possa essere ragione di intima soddisfazione.
Chi si accontenta gode... giusto?
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