Un punk pop rock orecchiabile ma piuttosto banale, canalizzato nel filone di gruppi come Green Day, Offspring o NoFX, caratterizzato solo dal cantato. I Dikers arrivano, infatti, dalla Spagna, e come molte band del luogo hanno scelto di cantare in spagnolo. Peccato però che l'album non offra poi grandi spunti d'interesse e che i brani scorrano via senza lasciare alcuna traccia dopo il loro passaggio, con l'attenzione che dopo pochi minuti va a farsi benedire, tanto da portare l'ascoltatore a non fare nemmeno più caso al linguaggio.
Anzi alcune canzoni, tipo le melense ed inconsistenti "Ronco Inverno", "Nada A Mi Alrededor" e "Mi Comodín" o come pure le monocordi "De Ataúdes" e "Tentación" sono addirittura irritanti. Un minimo d'attenzione se lo ritagliano solamente gli attacchi simil hardcore di "De Narices", ma nulla di più.
I Dikers sono comunque arrivati al quarto album in carriera, e magari dalle loro parti hanno anche un forte seguito. Certo non qui.
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