Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:74 min.
Etichetta:Jolly Roger Records

Tracklist

  1. KING TROLL
  2. METAL BRIGADE
  3. THE RITUAL
  4. ROCK N ROLL PRISONERS
  5. FALLING STAR
  6. GAMBLIN MAN
  7. BLACK MOON
  8. WAR GAMES
  9. DON'T CRY
  10. THE KISS OF DEATH
  11. BURNING WINGS
  12. UNKNOWN SOLDIER
  13. PROFUMO DI PUTTANA
  14. AUTOSTRADA DEI SOGNI
  15. OFFICINA

Line up

  • Daniele "Bud" Ancillotti: vocals
  • Enzo Mascolo: bass
  • Dario "K" Cappanera: guitar
  • Rolando Cappanera: drums

Voto medio utenti

Sarebbe molto facile considerare questa ristampa di “The faith” l’ennesima iniziativa di un business discografico pavido e in crisi, ma tale valutazione sarebbe altresì estremamente superficiale e inopportuna.
La verità è che la pregevole rimasterizzazione (curata da Antonello Saviozzi) dell’opera, uscita originariamente nel 2007, conferisce ulteriore dinamismo a brani straordinari fin dalla loro prima apparizione sul globo terracqueo e poi rivitalizzati dalla maturità espressiva della Strana Officina e dal contributo che l’uso ponderato e sensibile di tecnica e tecnologia può apportare a perle sonore di questo calibro.
Aggiungiamo, poi, anche la scelta della Jolly Rogers Records di pubblicare il disco per la prima volta pure in vinile (doppio) ed ecco che questa celebrazione della Strana, sebbene non inedita, diventa un’opportunità imperdibile oltre che per i collezionisti, anche per tutti quelli che malauguratamente se l’erano persa e vogliono comprendere fino in fondo come un “vecchio” repertorio possa mantenere intatto il suo formidabile fascino e riesca allo stesso tempo non risultare per nulla datato grazie alla prova maiuscola di musicisti che l’hanno saputo “rinfrescare” senza (ovviamente) mortificarne lo spirito primigenio.
Parlare di brani singoli, per un album che contiene le versioni risuonate di tutto il programma di "Ritual" e “Rock'n'roll prisoners", più alcune di “chicche” in italiano (anch’esse ben note ai tanti estimatori della band toscana), sarebbe veramente superfluo, tenendo conto che francamente nella raccolta non troverete nemmeno l’ombra di una nota che possa sfuggire alle definizioni “esaltante” e “superlativa”.
C’era bisogno di una nuova edizione di “The faith”? La mia risposta non può che essere affermativa, perché, al di là di ogni altra possibile considerazione, ogni occasione per ricordare al “mondo” la monumentale grandezza della Strana Officina non è mai sprecata.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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