Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:40 min.
Etichetta:Art Of Propaganda

Tracklist

  1. SEEGANG
  2. TAG VERWEIL
  3. NACHT VERWEIL
  4. PURPUR
  5. UFERLOS
  6. SIEBENTE, LETZTE EINSAMKEIT

Line up

  • Oliver König : bass, vocals
  • Phillip Thienger : vocals, guitars, keyboards
  • David Kempf : drums
  • Chris S. : guitars

Voto medio utenti

Il nuovo, secondo album, dei tedeschi Firtan, segue di ben 4 anni il buon esordio “Niedergang” e ci presenta una band rivoluzionata in quanto a line up (fuori il vecchio batterista e dentro anche un nuovo chitarrista) e soprattutto dal punto di vista musicale. Chi ha avuto modo di ascoltare il validissimo debut, lo dimentichi subito, di quell’ epic black metal non è rimasto praticamente niente se non un certo gusto melodico, ma a parte questo i Firtan del 2018 sono una band nuova che ha nettamente tagliato con il passato … Arriviamo al dunque e tracciamo immediatamente le lodi di questi sei pezzi in quanto difficilmente vi capiterà di trovarvi di fronte a tanta varietà in ambito estremo, infatti il suono dei Firtan ingloba le influenze più disparate, complice anche una buona attività live che li ha portati ad esibirsi con acts molto distanti tra loro quali Imperium Dekadenz (ottimo il loro ultimo “Dis Manibvs” del 2016), Der Weg Einer Freiheit (band dal curriculum immacolato) e Rotting Christ (di fronte ai quali bisogna solo inchinarsi) . Durante l’ascolto si possono carpire qua e la le influenze di un po’ tutti questi gruppi, Der Weg Einer Freiheit su tutti, e non si può non notare come spesso compaiano arpeggi acustici di Opeth-iana (mamma che orribile neologismo) memoria o intermezzi a la Dark Traquillity (ascoltare il finale di “Tag Verweil” per credere) piuttosto che passaggi sinfonici con tanto di violino (“Nacht Verweil”) che alimentano si la curiosità dell’ascoltatore, ma che indeboliscono un po’ il filo conduttore dell’album … Non me ne vogliano né i Firtan, né gli amanti delle mille contaminazioni, ma a forza di inserire passaggi stucchevoli si possono creare ottime canzoni, ma difficilmente si potrà registrare un album coerente, così ecco che il continuo alternarsi di atmosfere ora tirate e ora rilassate stenta a far decollare del tutto l’album. Ho ascoltato a lungo quest’album prima di decidermi a scrivere la recensione e alla fine non posso altro che dirvi che “Okeanos” somiglia molto al Real Madrid dei Galacticos ( i malati di calcio come il sottoscritto avranno un'immagine chiarissima...), undici solisti, forse i migliori al mondo, che non sono però mai stati una vera squadra … La Art Of Propaganda aveva puntato su di loro per avere, probabilmente, un “definitivo” album di guerreggiante epic black metal, si è invece ritrovata tra le mani una bomba da maneggiare con cura e che susciterà, inevitabilmente, sensazioni contrastanti, anche molto estreme tra loro. Per me che normalmente non sono un amante delle mille contaminazioni, è stato curioso scoprire che un ascolto dilazionato di quest’album mi fa molto bene all’umore, mentre un’eccessiva esposizione quasi me lo fa odiare … Album piacevole ma ancora immaturo …

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