Una folgorazione, un lampo nel buio o più semplicemente una rivelazione, questo è stato il primo ascolto di
“Ænigmasólvoid” , il debut album dei cileni
Dead Blood Temple … ciò che mi ha subito colpito positivamente è stata la rabbia e la violenza di quest’album, la vena distruttrice che permea i brani, ma accanto a questa furia primordiale generatrice non si può non sottolineare come l’album sia fortemente permeato di una carica sinistra e occulta … Volendo per forza fare dei paragoni, potrei dirvi che i
Dead Blood Temple mi hanno ricordano su tutti gli islandesi
Misþyrming, ma il terzetto cileno sa bilanciare equamente le sue basi black con la voglia di death metal, soprattutto di un death sulfureo e asfissiante, a la
Incantation tanto per fare nomi, a cui va però aggiunta una certa caoticità e forza claustrofobica a la
Ævangelist senza dimenticare quel tocco “occulto” di cui i nostrani
Altar Of Perversion sono fieri fautori. Se non credete che tutto ciò sia possibile ascoltate gli otto minuti di
“The Sun Inside” e provate ad uscirne vivi. Che dire poi dell’ottima opener, dove i nostri amici sudamericani confezionano una song manifesto del loro sound, salvo lasciarsi andare ad un break rubato direttamente agli
Entombed di
“Left Hand Path”, che infonde un’aurea sinistra malsana a tutto pezzo. I setti brani (più intro) sono tutti mediamente lunghi ma sempre diretti e “semplici” e con la loro snellezza riescono a tenere altissima l’attenzione e a catapultare l’ascoltatore in un vortice di riffs e sensazioni stranianti. La qualità migliore dei
Dead Moon Temple è quella di sapere cambiare all’interno di uno stesso brano, senza per questo risultare eccessivamente “avantgardisti” o volendo per forza dimostrare di essere i primi della classe. I pezzi andrebbero “descritti” uno per uno, ma lascio volentieri a voi scoprire l’ottima
“Nothing But The Void” dove sembra di essere investiti inesorabilmente da una colata lavica, con un magma sonoro che ci prende e annichilisce. Le vocals, ad opera di
Egregor Of Mourning (ecco forse sui nickname si poteva fare meglio sicuramente) sono assolutamente valide e varie e riescono a fondersi perfettamente nel caleidoscopico tappeto sonoro. Se siete amanti delle sonorità su citate, se un black metal imbastardito dal death più abrasivo è il vostro pane, non potrete che liquefarvi al suono di
“Ænigmasólvoid” . Che in sud America ci sapessero fare con il metal estremo era risaputo, ma che avessero capito che si può anche suonare altro oltre che black thrash è una bella novità … La scena cilena è in grosso fermento e con i
Dead Moon Temple ha trovato dei validissimi e fieri portabandiera. Vulcanici.
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