Il rientro sulle scene da parte degli
Stormwitch, dopo una lunga pausa, ci aveva riconsegnato una band che dopo una bella fiammata iniziale (l'ottimo "Dance with the Witches") aveva poi mostrato la corda sui due lavori successivi, "Witchcraft" prima e "Season of the Witch" poi.
Il nuovo "
Bound to the Witch" ci permette, quindi, di testare il polso alla formazione tedesca, sempre fronteggiata dal cantante
Andy Mück, ormai l'unico rappresentante della line-up che incise l'esordio "Walpurgis Night", anche se merita segnare la presenza al suo fianco del bassista
Jürgen Wannenwetsch, che aveva militato nelle primissime incarnazioni degli
Stormwitch, prima di lasciare il posto a Ronny Gleisberg.
Ebbene: "
Bound to the Witch" spazza via velocemente tutti i dubbi e le perplessità suscitate dai più recenti lavori, riallacciandosi, o meglio accodandosi, alle loro migliori uscite.
"
Songs of Steel" ha un feeling ottantiano, credibile e godibile, con l'inconfondibile voce di
Andy Mück a dominare la scena con quel suo particolare timbro nasale e approccio cantilenante che non smarrisce nemmeno nella seguente "
Odin's Ravens", dal tiro più heavy e dove pure la coppia
Tobias Kipp e
Volker Schmietow lascia il segno. Un discreto inizio, ma il meglio arriva poi con la brillante "
The Choir of the Dead", la più meditata titletrack ma anche con la stessa "
Stormwitch" e soprattutto con le sorprendenti "
King George" (con il suo passo marziale) e "
The Ghost of Mansfield Park", tutte canzoni in grado di far immergere l'ascoltatore in atmosfere Power Metal spiccatamente ottantiane. Non che gli altri brani si lancino chissà in quali voli pindarici o si aprano a concessioni moderniste o quantomeno azzardate. Gli
Stormwitch tengono così fede alla propria storia, e lo dimostrano anche andando a riprendere tre dei loro classici per inserirli come bonus nella versione digipack dell'album. Ecco, infatti, tre nuove versioni di "
Stronger than Heaven", "
Rats in the Attic" e "
Priest of Evil", non sempre fedeli al 100% alla versione originale, come nel caso di "
Stronger than Heaven", ma pur sempre in grado di ricreare quella magia che gli
Stormwitch hanno dimostrato di possedere. Ancora.