Come l’afa che attanaglia lo stivale e che non da tregua, così continua inarrestabile l’invasione di nuovi interessantissimi album … oggi è la volta di
Inexorum, progetto personale di
Carl Skildum che qui si fa aiutare da
Matthew Kirkwold per dar vita, a pochissimo dalla fondazione del “gruppo”, ad un esordio terremotante e maestoso. Pur avendo inserito gli
Inexorum nel grande calderone del black è bene fissare subito dei paletti e dei distinguo, altrimenti finiamo per fare confusione … Il gruppo americano infatti sembra essere la perfetta fusione dei finlandesi
Kalmah (soprattutto quelli degli esordi, capaci di viaggiare a cavallo tra death e black) e
Naglfar (riconoscibilissime le loro accelerazioni al fulmicotone) il tutto avallato dalla benedizione degli
Amon Amarth … Un turbinio di riffs melodici e aggressivi, una sezione ritmica sempre potente, presente e pronta a sconquassare i timpani per una mezz’ora abbondante di black/death con i fiocchi ! I cinque pezzi sono curiosamente uno più lungo dell’altro di un minuto, come se
Carl volesse complicare, arricchire e perfezionare l’album, pezzo dopo pezzo … La linea conduttrice dell’album è segnata e non presenta grandi sorprese o divagazioni al tema, ma “solo” un’incessante ricerca della melodia migliore e dell’assalto perfetto. Non c’è un solo momento che possiamo catalogare come inutile o riempitivo, la tensione che si sprigiona dall’iniziale
“Raging Hearts” cresce in un climax incessante e poderoso , arricchendosi di forti spunti epici in
“Years In Exile” e giunge al culmine con la conclusiva title track, dopo un viaggio di oltre otto minuti tra terre inesplorate, foreste impenetrabili e natura incontaminata …
“Lore Of The Lakes” è un album semplice, diretto e spacca collo, come una buona pasta al pomodoro, sa rapire il palato dell’ascoltatore per proporre un piatto sonoro non necessariamente e inutilmente raffinato ma, essenziale, saporito e gustoso … Ottimo e abbondante anche nella porzione servita,
“Lore Of The Lakes” rischia veramente di piazzarsi nello stereo e non uscirne più … Da suonare all’infinito !
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