Con tutte le uscite che ci sono quotidianamente perché recensire proprio uno split tra due band sconosciute, che molto probabilmente non avrà mai un supporto fisico e che alla fine susciterà la curiosità di una manciata di persone? Facile, la qualità della proposta e la passione smisurata che mi lega a questa musica ! Lo split in questione è un inno e un omaggio al freddo e all’inverno del nord, quell’inverno che è stato cantato, celebrato e glorificato da molti in passato, ma che non smette mai di affascinare e di ispirare i gelidi animi di molti personaggi della scena black. In particolare qui ci troviamo di fronte a due one man band, i
Vinterkult provenienti da una delle città culto della Norvegia, cioè Trondheim, e
Nordgeist direttamente da Bratsk (Siberia centrale…). Diciamo che dal punto di vista meteorologico i due sanno bene di che parlano e questa loro innata conoscenza della materia gelida riescono a trasferirla con convinzione e capacità nel black metal che suonano. Tra le due proposte, comunque abbastanza simili, la mia preferenza va senz’altro ai norvegesi
Vinterkult in virtù di un sound più inumano, con una batteria lanciata a mille a l’ora e uno screaming tagliente come solo le tempeste di neve sanno essere. Nei quasi 18 minuti di
“Unendlichkeit” si è spazzati via e annientati con una facilità disarmante e le piccole pause poste qua e la, sono ancora più efficaci perché riescono davvero a catapultarci in mezzo ad uno sconfinato tappeto di neve dove l’unica soluzione possibile è la morte per ipotermia … Un full lenght album è già pronto per
Vinterkult e “la tempesta perfetta” è sempre più vicina … Di fronte a cotanta inumana potenza
Nordgeist sembra perdersi per un momento, invece
“Voron” è un brano che cresce lentamente e che mostra un aspetto meno brutale, ma più atmosferico del generale inverno … Nei momenti più tirati c’è qualche vaga somiglianza con i primissimi
Limbonic Art e
Paysage D’Hiver, ma la verità è che
Nordgeist è capacissimo di trasferirci tutta la mortifera sensualità dell’inverno senza per questo andare a scomodare paragoni ingombranti … Quando le ultime note svaniscono si ha la piacevole sensazione di aver scampato il pericolo, ma la prossima tempesta non tarderà ad arrivare …
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