Gli Skalmold sono islandesi, incidono per Napalm, suonano un viking metal che alla fine è un mix tra Amon Amarth, TYR dei vecchi tempi ed Ensiferum, insomma hanno da sempre avuto tutte le motivazioni per essere una delle band del mio cuore e della mia vita.
Invece no, ed il nuovo "Sorgir" non cambia la storia e non fa eccezione, ovvero è "solo" un altro lavoro nella loro discografia che nulla toglie e nulla aggiunge a quanto fatto nei loro dieci anni di storia e già quattro album alle loro spalle.
Per farla breve, dato che mai come oggi il genere è analizzato, inflazionato, infarcito e sviscerato da mille altre formazioni, il metal proposto dagli Skalmold suona "poco nordico", non si ha minimamente la sensazione di trovarsi di fronte una band del remotissimo nord, tanto meno proveniente dall'Islanda: non si percepisce alcun gelo e la copertina sembra lontana milioni di kilometri, anzi a volte sembrano gli Iron Maiden col vocione (ascoltate "Brunin", non temo smentite), e a proposito del vocione... con tutto il bene, il growl del nostro vocalist (che non so quale sia di preciso dato che sono accreditati tutti quanti come cantanti) è veramente inascoltabile, troppo grezzo per presenziare in una formazione viking, sembra di ascoltare un boscaiolo ubriaco alla festa della birra; gli interventi folk non lasciano il segno, nessuna epicità particolare, nessun brivido...insomma, tutto scorre in maniera a dir poco ordinaria, in un susseguirsi di riff che a volte troverebbero più conforto in soluzioni hard rock - per i brani più frizzanti - o doom ma sempre assai scolastici e ripetitivi fino all'ossessione.
I soliti Skalmold, nel bene e nel male: il prossimo primo dicembre saranno a Roma dal vivo sebbene non credo che la dimensione live gli si addica molto..
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