Die Toteninsel, l'isola dei morti, capolavoro del pittore simbolista
Arnold Böcklin, è un dipinto misterioso ed evocativo, una visione onirica e sinistra che ha affascinato e ispirato numerosi artisti nel corso del Novecento.
Toteninsel, che da quel dipinto prende nome e artwork, è anche il titolo dello split EP prodotto dalla
Prophecy che unisce
Farsot e
Coldworld, due delle realtà più significative nel panorama black metal teutonico. Quattro brani che, in una dolorosa ricerca di cupe atmosfere, raracchiudono la sostanza di queste due band.
I
Farsot, sin dagli esordi alla ricerca di un'impronta personale fuori dagli schemi di un classico black metal, propongono un brano nato alcuni anni or sono dalle suggestioni del suddetto quadro, trovando oggi, in questo split, la sua perfetta cornice.
Erde I, il pezzo iniziale, ammantato di una pallida luce autunnale, è del tutto spoglio di partiture brutali e violente. Una strada già delineata in
Fail-Lure che qui non lascia più alcuno spazio al black maligno e furioso degli esordi. La ricerca malinconica e romantica diviene essenza stessa del brano che si sviluppa tra meste visioni. Le atmosfere spettrali, gli arpeggi acustici, la voce, quasi un sussurro, costruiscono un brano intenso dal sapore struggente, sacrificando però quasi totalmente sonorità più aggressive, così come nel brano successivo,
Erde II, un'ampia parentesi prettamente strumentale caratterizzata da riff dal moto perpetuo e reiterato, come il suono della risacca. Terra... Acqua...
Il rumore del mare ci accompagna nella seconda parte dello split con i due brani dei
Coldworld, la one man band di
Georg Börner dedita ad un black metal dalle tinte profondamente malinconiche e dolenti.
Wasser I e II sono l'essenza stessa dei Coldworld, meravigliosa e struggente materia musicale, in un crescendo di sonorità dove risuona forte l'eco di
Melancholie². Quasi un atto di redenzione, si potrebbe dire, di fronte a quelle concessioni di
Autumn, un album bello si, un album maturo si, lontano però dalla purezza dei primi lavori.
I Coldworld offrono certamente la parte più intensa e dinamica dell'EP, ma i brani delle due band, seppure di natura diversa, sono complementari, l'uno in funzione dell'altro, facendo di questo EP una perla assolutamente da avere.
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