Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:32 min.
Etichetta:Mutilation Productions

Tracklist

  1. SATAN'S POWER
  2. DOOM CHILD
  3. CROSS IN FIRE
  4. BLASPHEMIC SOUND
  5. VOLCANIC MUTILATION
  6. WHOREHOUSE QUEEN
  7. BLACK LIGHT DAMNATION
  8. ROTTING LIPS
  9. THE CIRCLE

Line up

  • Hugo Golon: Drums
  • Poisonhell: Guitars, Vocals (backing)
  • Whipstriker: Bass, Vocals

Voto medio utenti

la scena metal brasiliana non la scopriamo certo oggi, essendo da sempre una delle più prolifiche dell’emisfero australe. Il terzetto carioca – sono infatti provenienti da Rio de Janeiro – dei Diabolic Force appartiene a quella schiera di gruppi ferini e spigolosi che non hanno intenzione di rivoluzionare il metal ma di tenere ancora vivo l’interesse sui primi anni 80. I membri della band suonano in una vasta quantità di gruppi, dagli Atomic Roar ai Virgin’s Strip, dai Whtipstriker ai Toxic Holocaust e con molta probabilità è per questo motivo che hanno atteso otto anni per pubblicare il successore “March to calvary”.

Se il precedente lavoro vedeva una forte ispirazione proveniente dal metal teutonico dei primi anni 80, “Praise of satan” è invece un palese omaggio ai Venom di “Black metal”, ai Bathory di “Under the sign of the black mark” e agli Hellhammer di “Apocalyptic raids”, ed a tutto quel metal estremo che ancora non si era suddiviso in generi e sottogeneri.

I Diabolic Force ce la mettono tutta nel riprodurre fino all’ultimo dettaglio le sonorità dei primi anni 80: dalla produzione low-fi, al cantato pieno di echi e di riverberi del bassita/singer Whipstriker, passando per una batteria minimale e riff semplici ma coinvolgenti.
Tutto già sentito? Senza alcun dubbio, ma la cosa divertente è che “Praise of satan” alla fine funziona perché non ha nulla da dimostrare e non richiede chissà quale impegno all’ascoltatore se non quello di lasciarsi andare all’headbanging e al rutto libero.

Canzoni da ricordare? A mio avviso “Cross in fire”, “Black light damnation” e “Rotting lips” vi strapperanno più di un sorriso beffardo, ma alla fine, quello che rimane dopo l’ascolto, sono l’attitudine e la passione messa in questo progetto.
Se avete consumato all’inverosimile le vostre copie degli album storici sopra citati, allora è il caso di dare alla band brasiliana una chance.

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