Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:48 min.
Etichetta:Cruz Del Sur Music

Tracklist

  1. PROGENITOR
  2. ETERNAL SOLSTICE
  3. VAGUELY DECODED
  4. SUSPENDED PRIVILEGE
  5. SAMSARA (L.C.E.)
  6. NECROPIA
  7. ONWARD TO NUCLEUS
  8. THE GLASS

Line up

  • Spyros S.: bass
  • Vaggelis F.: drums
  • Marios P.: guitars
  • Dimitris K.: vocals

Voto medio utenti

Se siete già con il lapis in mano a cercare di completare il vostro listone del meglio del meglio uscito nel 2018, fermatevi. Fermatevi perché questo "Beyond Celestial Echoes" non lo avete forse ancora sentito e potrebbe cambiarvi i piani. Vi do due dritte: greci, al secondo lavoro, suonano un techno-thrash di qualità assai elevata che non segue il trend del revival ma si spinge oltre. Allora? Stuzzica? È prematurata?
Bando alle ciance, i Sacral Rage tornano a farsi sentire a distanza di tre anni dal loro folgorante esordio e tornano con maggior convinzione, osando addirittura qualcosa in più.

La base di questo nuovo Beyond Celestial Echoes è un concept sci-fi e lungo il racconto si snodano le canzoni. Il bello è proprio questo, trovare pezzi che cambiano forma, che si adattano al testo, che vengono plasmati con una struttura simile ma con atmosfere e caratteristiche diverse, riconoscibili nella loro complessità.
Senza dubbio, rispetto ad capitolo precedente abbiamo a che fare con un lavoro più curato, completo, meglio registrato, ed assolutamente più atmosferico e progressivo. Spunta anche qualche tastiera (poca roba eh, non spaventatevi) per sottolineare certe ambientazioni spaziali e, come detto, la musica è direttamente collegata ai testi. In certi casi devo ammettere che il continuo ricorrere al falsetto altissimo di Dimitris, soprattutto in canzoni come "Suspended Privilege", mi ha un po' "stufato" e lo ritengo un pochino esagerato, ma non mancano episodi in cui il cantante dosa meglio la sua ugola e vengono fuori gli episodi che più ritengo riusciti del lavoro, entrambi ospitati nella parte centrale, ovvero Samsara e Necropia. Il piatto forte arriva però in chiusura e, dopo una traccia strumentale che aiuta a calarci nella parte, ecco che arrivano i quasi 15 minuti della conclusiva The Glass. È un brano che esemplifica l'intero lavoro e che dopo una sirena d'attacco aereo ed un rullante che sottolinea una marcia, esplode in 5 minuti tirati (ma sempre ragionati, e con un occhio alle atmosfere) per poi calare nella parte centrale lenta, arpeggiata, sognante, con progressive evoluzioni chitarristiche, concludendo in un finale a base di fuochi d'artificio. Per tutti i 48 minuti di "Beyond Celestial Echoes" la sezione ritmica offre un lavoro strepitoso che, tra una batteria precisissima ed un un pregevole lavoro al basso, tiene unite tutte le parti schizzate del disco, agevola i cambi di tempo e non fa mancare nemmeno passaggi più furiosi in blast beat.

Ci sono momenti di energia pura con riff taglienti ed elaborati sugli scudi, sezioni ragionate ma, quello che in questo disco domina sono le atmosfere, la varietà tra una canzone e l'altra e la loro evoluzione da un mood ad un altro, rivelando una composizione molto più progressiva, puntando meno sul colpire l'ascoltatore con sciabolate, immergendolo invece nella trama sonora. Una sorta di chaos controllato, sintomo di un album maturo.
Ora dipende dai vostri gusti. Potreste preferire una proposta più "in your face" basata sull'abilità strumentale e sull'aggressione speed/thrash come quella che avviene su Illusions In Infinite Void, oppure scegliere le evoluzioni sonore progressive e futuristiche di questo nuovo capitolo. Senza dubbio rimaniamo al cospetto di una delle band più interessanti degli ultimi anni.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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Inserito il 01 nov 2018 alle 14:05

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