Cinque anni dopo il debut album "
Time Tears Down" che sebbene accolto decisamente bene dalla critica mi aveva lasciato con un retrogusto amaro di occasione sprecata, i tedeschi del Baden-Württemberg
Parasite Inc. tornano alla ribalta con il nuovo "
Dead and Alive", una nuova etichetta (la
Reaper Entertainment), il nuovo chitarrista
Dominik Sorg ma soprattutto con le idee finalmente chiare sulla direzione da prendere nel loro futuro.
Il segreto? Come spesso accade è stato guardare al passato.
In "
Dead and Alive" i nostri hanno praticamente abbandonato il deathcore melodico degli esordi per ispirarsi pesantemente al suono di Gotheborg degli anni '90, meno Heaven Shall Burn e più In Flames insomma.
La cifra stilistica dell'album è decisamente elevata grazie alla miscela ben fatta tra rabbia incontenibile e melodie che sebbene aggressive finiscono per infilarsi irresistibili sottopelle.
Al termine dell'intro dal sapore cybernetico "
Countershock" il platter letterlamente esplode nel cervello di chi ascolta con la terremotante "
Once and for All", tanto spietata nell'incedere delle strofe quanto anthemica nel ritornello sottolineato dal grande lavoro dei synth.
Ancora un omaggio al passato ed alle sonorità industrial dei grandi Fear Factory si ravvisa nelle seguenti "
This World" e "
Fall of the Idealist" che, sebbene colpiscano con la delicatezza di un maglio, mostrano qualche difetto soprattutto per i fastidiosi filtri vocali presenti.
"
Headfuck Rollercoaster" attraversa come una scarica di energia, un pezzo di furioso death 'n roll sostenuto da un riff tagliente come un laser e dal lavoro sopraffino della sezione ritmica
Kramer/Stelzer.
Al termine della successiva -poco memorabile a dire il vero- "
Flesh Decadence" i
Parasite Inc. piazzano quattro hits una dietro l'altra facendo salire ancora l'adrenalina già a livelli di guardia: "
Red Wine Collider", "
Sunset Overdrive", "
Cold Silent Hell" e la titletrack.
In queste canzoni tutta la passione per il gothemburg sound, i riffoni thrash ottantiani, le partiture ariose di synth, i Children of Bodom, i Dark Tranquillity sono elementi quasi fisici plasmati dalla tecnica ineccepibile dei Nostri.
Chiude il platter "
Empty Streets", una cover della band di musica elettronica
Scandroid, che alla luce delle precedenti 10 tracce appare nulla più che un divertissement.
"
Dead and Alive" non porta alcunchè di nuovo, come del resto la maggior parte dei dischi melodeath degli ultimi 15 anni, non ha nell'originalità la sua forza ma ha una carica ed una capacità di trascinare che devono essere premiate.
Parasite Inc. - "
Once and for All"
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