I
Mormânt de Snagov, la band black metal di Turku, Finlandia, guardano da sempre verso la Romania, dalla quale hanno tratto nome e ispirazione.
Snagov è infatti il lago rumeno sul quale sorge il monastero dove la leggenda vuole sia sepolto
Vlad Tepes. E non a caso rumena è anche la
Pest Records che ha pubblicato il terzo full-lenght di questa band.
Depths Below Space and Existence è un lavoro maturo e complesso, lontano dai primi lavori del gruppo che un tempo amava le storie horror e si ispirava al conte Dracula. Un album che ha un'anima essenzialmente death metal vestita però di tenebre e oscurità. Le chitarre hanno un sound graffiante, lontano da quello ruvido e sporco tipicamente black. Il songwriting, piuttosto articolato, spazia ed esplora diverse dimensioni, passando agevolmente da sonorità più tipicamente death metal a parti che hanno una forte impronta black. Non mancano ampie aperture sinfoniche. E una voce tagliente che sembra inarrestabile. E passaggi atmosferici malinconici ed angoscianti. E ancora cambi di tempo, di sonorità, di luce.
I
Mormânt de Snagov lavorano su ampie linee, che virano ad esplorare diverse prospettive, restituendo però una materia fluida seppur molto densa. Non mancano brani brevi e diretti, come
Resist, un pugno nello stomaco, semplicemente. Certamente però la band sviluppa maggiori potenzialità nei brani di più ampio respiro, come
Stories Untold, un pezzo che attraversa diversi strati materici. La parte iniziale ha una forte influenza death metal anni '90, per poi cambiare mood e virare verso sonorità più black, per poi mutare ancora e approdare verso una improvvisa e quanto mai inaspettata apertura atmosferica e malinconica, in un crescendo drammatico di tastiere e chitarre che toccano sicuramente uno dei momenti più significativi dell'album.
Con
Battle Neverending si torna invece nei meandri più oscuri del sound e della mente, esplorata e messa a nudo nelle tematiche dell'album in tutta la sua fragilità, facile vittima di ideologie e potere.
Depths Below Space and Existence è una proposta molto interessante, corposa e multiforme, un ascolto sicuramente consigliato per chi è alla ricerca di un sound multisfaccettato, capace di guardare sia verso il passato che verso il futuro.
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